EVENTI – Forse non molti sanno che la prima donna laureata al mondo, secondo la storia conosciuta, era italiana, in particolare veneziana: Elena Lucrezia Cornaro, laureatasi nel 1678. Anche se le danze si aprirono più di tre secoli fa però, ci volle molto tempo affinché la presenza femminile diventasse una prassi nei corridoi universitari e secondo le statistiche ci vorrà ancora del tempo perché si arrivi a un’assoluta parità uomo-donna in ambito lavorativo, quanto a presenza, ma anche a retribuzione.
Oggi e domani all’Università di Trieste si parlerà di donne e università, mondo femminile e ricerca. Si tiene infatti presso il Dipartimento di Scienze del linguaggio un seminario di studi intitolato “Gender equality: politiche nazionali e internazionali” che vedrà protagonisti membri dell’Accademia provenienti da tutta Italia. In particolare Patrizia Romito, trait d’union tra il mondo accademico e quelle che vengono definite politiche di genere, docente presso l’Università di Trieste e da sempre attiva nel discutere dei problemi che spesso riguardano la donna nel suo ambiente lavorativo, tra cui la ricerca.
Parte della due giorni sarà dedicata anche a Horizon 2020 e all’importanza di includere la questione di genere nei progetti di ricerca che tramite esso vengono finanziati, con, fra gli altri, Mara Gualandi di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) e Michele Pipan, Delegato per la Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Appuntamento oggi e domani mattina presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, in Via Fabio Filzi 14, Trieste.