RICERCA – Ogni 15 minuti un elefante viene ucciso, cioè 96 in 24 ore. Uno scempio, umanamente e dal punto di vista ambientale. Ma anche economicamente. Sì, perché un elefante ucciso dai bracconieri corrisponde a due zanne, cinque chili l’una: totale 21.000 dollari sul mercato nero internazionale. Quanto vale, invece, un elefante vivo in una vita intera (circa 70 anni)? 1milione seicentosettemila dollari, più spiccioli. Paradossalmente un elefante vivo ne vale circa 76 morti. Questi i dati ottenuti dai ricercatori che hanno condotto uno studio per il David Sheldrick Wildlife Trust, il centro di recupero per elefanti più famoso al mondo, che ha voluto analizzare quanto ci convenga il bracconaggio e quanto invece il turismo dei “big five” possa arricchire le tasche di tutti.
La ricerca ha mostrato che tra gennaio e agosto 2014 sono state asportate dagli elefanti 17,8 tonnellate di avorio, il che equivale a 1.940 animali uccisi per le loro zanne. Questo, però, non solo non ha prodotto dell’utile come farebbe il turismo “wild” – che considera enti locali, agenzie internazionali, compagnie aeree ecc. – , ma ha addirittura causato un’ingente perdita economica nell’industria del turismo, pari ad oltre 44 milioni di dollari solo quest’anno. Senza contare che questo crimine alimenta gang di criminali, unità militari corrotte e gruppi terroristici.
Eppure il bracconaggio è ancora una delle maggiori piaghe del continente africano. Strana creatura l’essere umano…
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Crediti immagine: Giuseppe Brancaccio