Dinosauri nella capitale
In mostra a Roma oltre 40 modelli di animali estinti: stavolta ci sono davvero i dinosauri, nel parco dei dinosauri
EVENTI – Dai quasi cinque metri del Tyrannosaurus rex al piccolissimo Scipionyx samniticus (per gli amici Ciro) alto pochi centimetri, i dinosauri hanno decisamente invaso la capitale. Fino al 31 maggio negli spazi del museo di Paleontologia e dell’Orto botanico -presso i dipartimenti di Scienze della terra e biologia ambientale dell’Università La Sapienza di Roma- potete visitare la mostra itinerante “Dinosauri in carne e ossa. Scienza e arte riportano alla vita i dominatori di un mondo perduto”.
Si tratta di un’esposizione interamente italiana, gestita e organizzata dall’Associazione Paleontologica Parmense Italiana (APPI): postazioni multimediali, pannellistica introduttiva, fondali dipinti da un gruppo di paleoartisti e ben 40 modelli preistorici iperrealistici. Il tutto armoniosamente integrato con la collezione permanente che è esposta all’università, costituita da svariati reperti fossili di grandi mammiferi locali.
La tappa romana della mostra prevede una novità, un ospite a sorpresa che è stato esposto per la prima volta: si tratta dello stiracosauro che è stato soprannominato Romeo (la specie Styracosayrus albertensis), un grosso erbivoro del Cretacico i cui resti furono trovati nel 1913 ad Alberta, in Canada, e che negli anni abbiamo imparato a conoscere sempre di più grazie a numerosi altri ritrovamenti fossili. Con la sua appariscente corazza ad aculei Romeo fa decisamente la sua bella figura negli spazi dell’università romana, accompagnato da un esemplare di spinosauro (Spynosaurus aegyptiacus), il più grande dinosauro a noi conosciuto, le cui caratteristiche fisiche sono recente scoperta di un team di scienziati.
La mostra è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Manganuco, ed è stata realizzata tramite tecnologie di ricostruzione scientifica e modellizzazione in 3D; all’interno della stazione chiamata “Making of: come si costruisce un dinosauro” i visitatori possono addentrarsi nel processo creativo che ha permesso di ricostruire nei più piccoli e precisi dettagli animali enormi come allosauro, spinosauro, diplodoco, indricoterio e tirannosauro. Ma anche un più recente (ma pur sempre estinto) Raphus cucullatus, il dodo. Tutti i modelli esposti sono stati creati con il contributo dell’azienda veneta Geomodel, il più simili possibile all’aspetto che si pensa avessero in vita.
Il comitato scientifico è composto da studiosi nazionali e internazionali, tra i quali ci sono Umberto Nicosia, paleontologo de La Sapienza, e John “Jack” Horner, il celebre paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, ispiratore e consulente scientifico del film Jurassic Park e Presidente Onorario di APPI.
Oltre all’esposizione dei modelli e all’integrazione con la mostra permanente, “Dinosauri in carne e ossa” prevede visite guidate curate da paleontologi, giornate-evento, laboratori creativi e un ciclo di conferenze a tema: attività che dureranno fino a fine maggio e sono rivolte a un pubblico molto ampio e di varie fasce d’età, sia adulti che bambini. Perché stavolta è davvero previsto che si vedano dei dinosauri, nel parco dei dinosauri.
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