Cosa diranno alla CIFuF 19
Tutto quello che c'è da sapere sull'imminente Conferenza internazionale sulla fusione fredda
IL PARCO DELLE BUFALE – La prossima settimana a Padova inizia la 19° Conferenza internazionale sulla fusione fredda (CIFuF) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero delle Attività Produttive, dell’ENEA e del CNR. Anticipazioni.
Certi lettori non hanno 350 euro per acquistare gli abstract dei relatori insieme al biglietto. Non disperino, la custode s’è informata. Per la prima volta interverranno delle donne: Olga Dimytrieva, la cui tesi di dottorato ha dimostrato sperimentalmente gli errori di misura commessi da Piantelli, Celani, Ahern et al., e Francesca Sarto dell’ENEA che studia le proprietà dei catalizzatori a palladio e dei substrati per le celle solari.
I ricercatori giapponesi un tempo finanziati dalle multinazionali Toyota, Mistubishi e varie università, annunceranno di averle abbandonate per creare un proprio centro all’università Tokohu pagato dalla propria start-up, come da comunicato stampa della medesima.
Salvo contrattempo, dovrebbe giungere da Mosca Alexander Parkhomov che un tempo faceva ricerca in telepatia psicotronica (rif. “Facevano esplodere i criceti con la mente, epilogo“). Ha replicato il tubo di Andrea Rossi testato da Giuseppe Levi et al. a Lugano, ottenendo lo stesso calore in eccesso come dimostrano i suoi grafici falsificati. Replicato a sua volta dai volontari del Martin Fleischmann Memorial Project, il tubo di Rossi-Parkhomov ha di nuovo smesso di scaldarsi durante l’avviamento nonostante fosse tuttora alimentato dalla corrente elettrica.
Sarà comunque rimpianta l’assenza di Andrea Rossi. Insieme allo psicologo Norman D. Cook dell’università Kansai a Osaka e piezonuclearista/FuFista teorico, il titolare della Leonardo Corp. ha appena pubblicato un testo in cui dice di ignorare come mai si siano trasmutati tutti quanti in nichel-62 gli elementi della polverina usata quale combustibile nel tubo testato da Giuseppe Levi et al. Allegato alla richiesta di brevetto, il testo dovrebbe convincere l’Ufficio brevetti americano che il tubo produce 3,5 volte l’energia che consuma, visti i 12 rimandi bibliografici a grafici di Parkhomov e resoconti mondi da peer-review, su un totale di 22 di cui 7 generici e 3 autocitazioni.
Non risulta nel programma, ma il dott. Francesco Celani ha fatto sapere al blog di sua fiducia che andrà a Padova lo stesso. Rimasto senza sponsor né laboratorio all’INFN, è comunque riuscito a proseguire gli esperimenti con la sua cella a fili di costantana grazie a una collaborazione con l’ing. Abundo, inventore dell’Athanor, dell’Hydrobetatron e della teoria sofoide del cosmo e della coscienza. Ne riferirà gli strepitosi successi alla platea dei relatori nonché membri della sua Società Internazionale sempre felici di applaudire il loro presidente.
La custode ritiene iniqua e incomprensibile – abbassare il volume prima di cliccare – l’esclusione dalla CIFuF dell’ing. Abundo e di altri due scienziati di alto livello senza i quali l’evento perde il prestigio che ne giustificava i patrocini: Yogendra Srivastava dell’università di Perugia, dell’Accademia della famiglia Fucilla e coordinatore della multinazionale delle scatolette ucraine che curano cento patologie, e Alan Widom della Northeastern University di Boston, noto per la creatività e la – link per maggiorenni – galanteria.
Hanno anch’essi una start-up che vende licenze e cerca investitori nello sviluppo di un loro cilindro descritto fino al 4 aprile in questo modo:
il dispositivo è talmente efficiente che con 1 grammo di materiale appropriato si trova una scoperta gigantesca: in un’ora appena può produrre oltre un miliardo di megawatt
e che dal 6 aprile può produrre neutroni senza neppure un grammo di materiale appropriato o meno, una scoperta che alla custode pare assai più gigantesca e per la quale lo Stato italiano ha già concesso un brevetto.
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Crediti immagine: Il Resto del Carlino, 19 novembre 2011