Contenti loro, contenta Boiron
Uno studio osservazionale prospettico condotto da importanti clinici dell'Università di Bologna rivela che fra i bambini ai quali viene somministrato lo sciroppo omeopatico Stodal si verifica il 4,3% di eventi avversi
IL PARCO DELLE BUFALE – Su una rivista prodotta in Italia, è appena uscito l’articolo “Does additional antimicrobial treatment have a better effect on URTI cough resolution than homeopathic symptomatic therapy alone? A real-life preliminary observational study in a pediatric population” di Alessandro Zanasi, Salvatore Cazzato, Massimiliano Mazzolini, Carla Maria Sofia Ierna, Marianna Mastroroberto, Elena Nardi e Antonio Maria Morselli-Labate dell’Università di Bologna.
Il primo autore interviene spesso in tivù in veste di Presidente dell’AIST con sede dall’AIMAR (l’associazione che pubblica la rivista), Direttore del Museo Nazionale delle Acque Minerali, Presidente dell’Associazione Italiana Risorsa Acqua, Vice presidente dell’Associazione degustatori acque minerali, Membro del Direttivo della Associazione Onlus Prevenzione e Salute ecc.
Nell’abstract, gli obiettivi erano:
1) valutare se l’aggiunta di antibiotici a un trattamento sintomatico riducesse severità e durata e migliorasse la risoluzione della tosse acuta in una popolazione pediatrica; 2) verificare la sicurezza dei due trattamenti.
e i risultati
[Il punteggio assegnato dai pazienti] per la tosse era ridotto significativamente (P < 0.001) in entrambi i gruppi dal secondo giorno (-0.52 ± 0.66 nel gruppo 1 dello sciroppo omeopatico e-0.56 ± 0.55 nel gruppo2 ). Non c’erano differenze statistiche per la severità e la risoluzione della tosse in qualunque dei 28 giorni dello studio… Due bambini (4,3 %) riferirono effetti avversi nel gruppo 1 dello sciroppo omeopatico, rispetto a 9 (23.1 %) nel gruppo 2 (P = 0.020).
Conclusioni
I nostri dati confermano che il trattamento omeopatico in questione ha benefici potenziali per la tosse dei bambini oltre a un forte profilo di sicurezza. La prescrizione aggiuntiva di antibiotici non era associata a una maggiore riduzione della tosse e presentava più eventi avversi del solo sciroppo omeopatico.
Una scoperta epocale, essendo noti da decenni gli “eventi avversi” degli antibiotici somministrati per “infezioni non complicate” del tratto respiratorio superiore (URTI). Lo sciroppo Stodal prescelto per l’esperimento è omeopatico nel senso di “compatibile con i principi dell’omeopatia” spiega la Boiron. Infatti contiene
Bryonia cretica 3 CH, Cephaelis ipecacuanha 3 CH, Dactylopius coccus 3 CH, Drosera TM, Euspongia officinalis 3 CH, Kalii stibyli tartras 6 CH, Lobaria pulmonaria 3 CH, Pulsatilla pratensis 6 CH, Rumex crispus 6 CH (950 mg di ogni ingrediente per 100 g di sciroppo). Eccipienti: saccarosio (6 g/10 g), acqua, colorante E150 (caramello), conservante E210 (acido benzoico) e alcool (0,3% V/V).
Come tutti sanno, la “potenza” e quindi l’efficacia del trattamento aumenta con le diluizioni CH e richiede l’assenza sia degli ingredienti attivi che di additivi industriali, in quanto deve attivarsi unicamente la memoria che l’acqua ne conserva.
Nell’articolo, gli autori sono consapevoli dell’insufficienza delle proprie osservazioni, nonostante abbiano impegnato sette persone per oltre un mese:
un’importante debolezza del nostro studio nasce dal progetto osservazionale… Non abbiamo preso in considerazione un gruppo placebo poiché lo scopo principale della nostra ricerca non era l’efficacia dello sciroppo omeopatico, ma di valutare il ruolo dell’antibiotico aggiunto.
Scopo principale neppure sfiorato perché i medici dei bambini e dei ragazzi hanno prescritto tre antibiotici con composizioni diverse e in dosaggi ignoti. Zavasi et al. non lo prendono “in considerazione”, né distinguono le cause (batterio ? virus? fungo? protozoo? boh?) delle infezioni. Così evitano di attribuire alla Boiron gli eventi avversi avvenuti nel gruppo sciroppo (insonnia e diarrea) e alla combinazione Boiron+Big Pharma quelli avvenuti nel gruppo sciroppo+antibiotico (diarrea, vomito ed eruzione cutanea).
Nei risultati riportati dall’abstract, mancano dettagli rilevanti:
il 22% de pazienti nel gruppo 1 il 17.9% dei pazienti nel gruppo 2 tossivano ancora al 21mo giorno… e 8 patienti del gruppo 1 (17.4%) e 5 del gruppo 2 (12.8%) alla fine dell’osservazione.
Soddisfatti, gli autori annunciano ulteriori ricerche con lo sciroppo Stodal, già oggetto di un “esperimento clinico randomizzato in doppio cieco” con volontari adulti, condotto da Zavasi et al. con la stessa fiducia disarmante nei propri valori p.
Quanto all’Università di Bologna, si chiede la custode, quale studio osservazionale può averle data tanta soddisfazione dai tempi del Giallo canarino?
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