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Predatori o produttori di carne?

Un laboratorio mentale per capire cosa vuol dire produrre materiale vivente

MULTIMEDIA – Dopo il binomio comunicazione/innovazione che ha trovato l’incarnazione nel telefono cellulare, Knotty Objects, il summit estivo del MIT Media Lab, pone i suoi riflettori su un altro oggetto che appartiene alla nostra quotidianità: la carne che mangiamo.

Alimento cruciale nell’alimentazione di Homo sapiens, la carne è parte della nostra complicata natura di essere umani e quindi, sostengono gli autori del video, la carne ci ha reso quello che siamo. Possiamo, però, diventarne produttori, anziché predatori? Immaginiamo di poter produrre in vitro il fabbisogno di carne. Risolveremmo così le conseguenze che la sua produzione industriale ha sull’ambiente? Se così non fosse, allora non avrebbe senso farlo. Qual è il passaggio successivo?, si chiedono gli autori. Dovremmo cambiare abitudini o forse dovremmo cambiare i nostri desideri?

Quando quello che immaginiamo di produrre non è solo plastica, legno, ceramica, vetro, ma è materiale vivente, le implicazioni vanno ben oltre all’equazione forma/funzione e vanno al di là di qualsiasi idea di modernità, comfort e progresso. La carne, come ogni essere vivente prodotto in vitro, diventa in questo video l’emblema di quanto la produzione di materiale vivente possa avere conseguenze sulla nostra percezione e sulle nostre abitudini.

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Giulia Rocco
Pensa e produce oggetti multimediali per il giornalismo e l’editoria. L’hanno definita “sperimentatrice seriale”.