Il terrorismo e la Conferenza sul Clima di Parigi
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SCIENCE & DIPLOMACY – “Parigi sarà la capitale del mondo. Nessun capo di Stato, nessun capo di governo del pianeta ha chiesto un rinvio”. Con queste parole Manuel Valls, primo ministro francese, ha smentito le voci che vedevano annullata la Conferenza di Parigi sul clima, COP21.
La conferenza si terrà comunque, quindi, anche se tutte le manifestazioni che avrebbero dovuto renderla un’occasione di coscienza e di festa sono state prontamente annullate. Addirittura, si è stabilito un compromesso con le associazioni ambientaliste più critiche, quelle che già avevano dichiarato di non accettare comunque i risultati della Conferenza. In un atto di responsabilità civile, molte hanno già detto che manifesteranno il loro dissenso attraverso i social network, e non con manifestazioni di piazza che risulterebbero un terreno fertile per nuove azioni di terrorismo.
Il problema però non è propriamente chiuso del tutto. L’attacco terroristico di Parigi non si è ancora concluso, come dimostra il blitz di ieri mattina. In un momento in cui l’intera Europa è blindata e impegnata a una caccia serrata contro i terroristi, molti si chiedono se i servizi di sicurezza francesi siano pronti e capaci di gestire un evento così grande, che vedrà la quasi totalità dei leader mondiali riuniti in un unico luogo. Daesh (il nome con cui dovrebbe essere chiamato ISIS) non ha mai fatto cenno alla Conferenza come possibile target, ma questo non è di per sé rilevante.
La Conferenza di Parigi (COP 21/CMP11) si terrà alle porte della Capitale francese, precisamente a Le Bourget, dal 29 novembre fino all’11 dicembre. Le preoccupazioni maggiori sono espresse proprio per la giornata inaugurale, che dovrebbe vedere la partecipazione di 80 capi di stato e di governo, compresi tutti i principali leader occidentali. Per la stessa giornata era prevista una grandiosa manifestazione pubblica nel centro di Parigi a favore di un accordo sul clima, una sorta di chiamata della cittadinanza globale affinché i delegati alla Conferenza prendano atto che l’intera popolazione mondiale chiede loro di arrivare a un accordo duraturo e vincolante. La cerimonia di apertura si farà, la manifestazione in centro, ovviamente, no.
E così molti iniziano a temere che la Conferenza si trasformi più in un rito burocratico e, se vogliamo, propagandistico (“noi andiamo avanti, nonostante il terrore”), invece di essere un momento storico nella battaglia contro il cambiamento climatico. Appare difficile, in un momento come questo, riuscire a fare previsioni su come andranno i lavori. Al G20 che si è appena svolto in Turchia, i maggiori paesi del mondo hanno confermato la volontà di impegnarsi in maniera efficace e vincolante. Tuttavia lavorare in un clima di assedio certo non aiuterà la tranquillità necessaria a ogni grande accordo diplomatico.
Dall’Europa
UE – La nomina del panel degli Scientific Advisors, già soprannominati i Fantastici 7, è stata accolta in maniera abbastanza tiepida. Soprattutto alla luce del fatto che in molti si chiedono quale sia, effettivamente, il loro ruolo. I nomi sono di tutto rispetto, e anche ben calibrati per non scontentare nessuno, ma si teme che sia più un’operazione di make-up che una volontà effettiva di avere la voce dell’eccellenza scientifica nei palazzi di Bruxelles.
UE – L’EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, ha rinnovato il proprio memorandum di cooperazione con l’omologa giapponese, l’FSGJ. In particolare, il memorandum prevede lo scambio di dati e metodologie di azione tra le due agenzie.
ITALIA – Il fondo di investimenti francese Soffinova Partners ha finanziato con 6 milioni di euro la creazione a Milano di un acceleratore biotech. La struttura, che si chiamerà BiovelocITA, guidata da Silvano Spinelli e Gabriella Camboni, si configura come un incubatore per quelle start-up che dalla ricerca, soprattutto biomedica, vorranno creare una realtà imprenditoriale.
Dal Mondo
INDIA – Una delegazione di parlamentari tedeschi è in missione operativa in India per consolidare e rilanciare l’iniziativa (già caldeggiata dai premier dei rispettivi paesi) di una maggiore cooperazione scientifica tra i due paesi, soprattutto in ambito informatico.
ISRAELE – Israele è sempre stato un paese all’avanguardia per l’innovazione in agricoltura, data la scarsità dei terreni e la natura desertica del suo territorio. Per questo la Cina ha stretto pochi giorni fa un’intesa con il paese mediorientale per lanciare iniziative scientifiche comuni, al fine di garantire la sicurezza alimentare del grande paese asiatico.
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Crediti immagine: COP 21