WHAAAT?

Cosa devi temere da una mucca

Se ci sono bovini nei paraggi, tenete il cane al guinzaglio. Specialmente quando devono proteggere i piccoli potrebbero vederlo come una minaccia. E attaccare

Con le mucche non si scherza: negli Stati Uniti ogni anno fanno almeno 20 vittime. Gli squali? Una. Crediti foto: Wikimedia Commons
Con le mucche non si scherza: negli Stati Uniti ogni anno fanno almeno 20 vittime. Gli squali? Una. Crediti foto: Pixabay

WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Nel 2014, a fine luglio, una turista tedesca in ferie nella valle Stubai (vicino a Innsbruck) stava tranquillamente passeggiando con il suo cane quando una vacca si è lanciata contro di lei con forza. Nemmeno tre quarti d’ora di tentativi di rianimazione sono riusciti a salvarla e dopo lo sfortunato evento le autorità hanno rilasciato delle linee guida, per incoraggiare i turisti a essere più attenti. Niente camminate fuori sentiero, tenersi a distanza dalle vacche al pascolo e soprattutto portare i cani al guinzaglio. Perché i 2/3 degli attacchi, lo conferma una review su Injury Prevention, coinvolgono un cane che ha infastidito i bovini.

Questa conclusione arriva dal Regno Unito, dove tra il 1993 e il 2013 sono stati registrati 54 attacchi da parte di bovini: uno su quattro è risultato fatale, due su tre hanno coinvolto un cane. Sono questi i numeri presentati dall’Università di Liverpool, raccolti tra letteratura e articoli pubblicati sui media. “Abbiamo scoperto che camminare tra le mucche con un cane, specialmente in presenza di vitelli, è un comune fattore legato agli attacchi”, spiega in un comunicato Carri Westgarth, esperta di comportamento canino e autrice della review insieme alle colleghe Angharad Fraser-Williams e K. Marie McIntyre. “Le mucche potrebbero sentirsi particolarmente minacciate dai cani, ancor più se hanno dei piccoli da proteggere. A loro volta le persone cercano di tutelare i loro cani, il che può portare a incidenti tragici”.

La raccomandazione non è nuova (pensate a quelle che trovate nei parchi naturali, o alle linee guida legate al progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino) ma è solo negli ultimi anni che le autorità hanno messo insieme i dati a disposizione. Per passare dall’aneddoto a qualcosa di più, identificando i cani come un vero e proprio fattore di rischio. Gli stessi CDC statunitensi, nel 2013, hanno fatto breccia nell’opinione pubblica con dei dati che hanno scombinato ogni possibile idea sugli incontri animali potenzialmente letali per l’essere umano. Se nei soli Stati Uniti gli squali, i coccodrilli e gli orsi erano responsabili di un decesso l’anno, per le mucche si saliva a 20. Sì, in giro c’è ben peggio di Jaws.

Non esiste un sistema ufficiale per segnalare gli attacchi da parte dei bovini, il che, dice Marie McIntyre, fa supporre che ce ne siano stati ben oltre quelli di cui siamo a conoscenza. D’altronde nel solo Regno Unito si parla di quasi 10 milioni di capi di bestiame e circa 300.000 allevamenti: la situazione più a rischio non è tanto quella delle passeggiate (fermo restando l’importanza di tenere i cani al guinzaglio e stare a distanza di sicurezza) ma il lavoro a contatto con le mucche.

“La campagna è un ottimo posto in cui portare il proprio cane a fare un po’ di esercizio, ma ogni padrone ha il dovere di assicurarsi che il suo animale non sia un pericolo o un fastidio per il bestiame, per la fauna selvatica o per le altre persone. Dati i nostri risultati, il miglior consiglio che possiamo dare nel caso una mucca vi si avvicini in modo minaccioso è -solo a quel punto- di lasciare libero il cane in modo che possa scappare. Così la mucca smetterà di concentrarsi su di voi”, conclude Westgarth.

@Eleonoraseeing

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".