Il piombo termalizza i raggi gamma prodotti dall’e-cat
La fine dell'era del carbone è vicina? Forse no... nel Parco delle Bufale parliamo ancora di Energy catalyser, lo scaldino nucleare a fusione fredda.
IL PARCO DELLE BUFALE – Come un fulmine in un ciel rimasto sereno dal 23 marzo 1989, il 23 febbraio scorso è stata rivelata la formula della polverina che trasforma l’Energy Catalyser (e-cat) in uno scaldino nucleare a Fusione Fredda (FuF) e salva la specie umana dalla povertà, il pianeta dal riscaldamento globale e il Medioriente dalle guerre per il petrolio.
I lettori sanno già che i modelli dell’e-cat spaziano
dall’originale del 2011 (con schermatura in piombo)
al tascabile del 2013 (senza)
descritto nel resoconto del test svolto a Lugano, passando dal container celeste da 1 megawatt, poi dipinto di rosso.
In occasione della sua raccolta fondi, il Martin Fleischmann Memorial Project – fondato nel 2013 per dimostrare l’esistenza della FuF – ha annunciato di aver trovato un lampo di raggi gamma (sic: “a burst of gamma rays”) emesso nel 2014 dalla replica dell’e-cat modello 2013. O forse no, il segnale essendo stato registrato da uno spettrometro d’antiquariato. Potrebbe quindi essersi trattato di un Bremsstrahlung degli elettroni del piombo, ma senza le emissioni di raggi X all’energia che doveva caratterizzarle.
A 14 ore di distanza, si evince dai diagrammi, il lampo ha causato un minuscolo incremento della temperatura in uscita, producendo così l’equivalente di 1,2 volte l’energia in ingresso. O forse no, il test del 2014 essendo passato alla storia come “La caduta delle termocoppie“. La termalizzazione è comunque stata confermata da un’interpretazione del non detto dall’inventore in un video del 12 marzo 2012. Ne risulta la formula
1h Thermal > x/β- emissions > Pb > IR/THz > 5h (SSM)
dove “>” sta per “porta a”, precisa il MFMP.
In teoria e nella traduzione della custode, un’ora di riscaldamento elettrico del tubo porta a emissioni x/β da termalizzazione del piombo per motivi da accertare, e a raggi infrarossi e microonde che stando alla legge di Stefan-Boltzmann portano a cinque ore di auto-sostentamento del reattore. In pratica e per sicurezza, nel 2013 era rimasto attaccato lo stesso alla corrente elettrica.
I protagonisti dei test sono sono tuttora vivi e vegeti, anche perché l’energia della “massiccia anomalia” registrata in presenza del piombo (curva rossa) è inferiore a quella registrata nell’ambiente in sua assenza. Bref, l’entusiasmo dei media delle masse sembra giustificato. A differenza di certi lettori definiti “patoscettici” dai non scettici, questi ultimi hanno già versato $45.000 al MFMP in cambio della speranza che non ci metta altri due anni a trovare la fonte dell’errore portare a termine “La caduta delle termocoppie”.
Nel frattempo, per analogia con il reattore Hyperion passato alla storia come “truffa della Defkalion“, il MFMP è in grado di rivelare la “ricetta” che porta un’estremità dell’e-cat 2013
senza piombo
a produrre un lieve eccesso di calore. Basta una miscela di litio, litio tetraidroalluminuro e nichel o forse rame in dosi imprecisate, “cotta” a temperatura “approssimata” e crescente finché l’impasto si scioglie. A fusione avvenuta, si ottengono per trasmutazione gli ioni della tabella inventata da Alexander Parkhomov nei test del dicembre 2014, finora non riproducibili. Perciò
La fine dell’Età del Carbone è vicina,
profetizza il MFMP che ringrazia delle donazioni. Ai lettori, in particolare di nome Leopoldo e non, la custode del Parco ricorda che per realizzare la profezia gli servono $500.000.
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Alle 13 la nostra Custode Sylvie parlerà di questi argomenti su Radio Popolare, potete ascoltare la diretta streaming qui!
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Crediti immagini: Giuseppe Levi 2011; MFMP; G. Levi et al. 2013
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