IL PARCO DELLE BUFALE – Per ingannare la trepidante attesa del rapporto scritto da esperti indipendenti sulla colossale produzione di energia del container in prova da quattro anni nel garage del dott. Rossi a Miami, la custode ha ripiegato sulla lettura del pesce d’aprile “Realtà vs. Immaginazione, non c’è partita“, uno dei due pesci scritti il 30 marzo dal ten. col. Guido Guidi, portavoce del servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare
Sarà pure scettico e quindi dannato per definizione, però, cosa volete, i dati che riporta l’autore del paper di cui parliamo oggi sono lì, basta leggerli per farsi un’idea propria.
Trends in Extreme Weather Events since 1900 – An Enduring Conundrum for Wise Policy Advice
Conundrum, vuol dire enigma, indovinello, mistero…qualcosa che evidentemente mal si attaglia alla necessità di prendere delle decisioni di policy. Quindi, non vorrei essere nei panni di chi deve farlo. Da un lato fiumi di letteratura a predire disastri meteorologici e climatici nel futuro prossimo e ad attribuire quelli attuali ad una supposta pericolosa deriva del clima, dall’altra le osservazioni a smentire che questo sia accaduto o, come nel caso di questo lavoro, a trovare addirittura notizie opposte.
L’alto ufficiale delle FF.AA. traduce l’abstract per comodità di chi vuol farsi un’idea senza sapere l’inglese:
E’ ampiamente diffuso e creduto che il riscaldmaneto globale causato dall’uomo porti con sé un aumento sia dell’intensità che della frequenza di eventi atmosferici estremi. Una analisi di siti web ufficiali e di letteratura scientifica fornisce forte evidenza che la prima metà del 20° secolo abbia visto più eventi estremi della seconda, quando la maggior parte del cambiamento climatico osservato si dice sia da attibuire al riscaldamento globale antropogenico. Il distacco tra i dati sotrici del mondo reale alla scala temporale centenaria e le attuali previsioni fornisce un vero enigma quando si cercva di fare ipotesi professionali sul vero valore di ogni progetto infrastrutturale sia esso di adattamento o di mitigazione del cambiamento climatico. Quali sono le basi appropriate sulle quali esprimere valutaizoni quando la teoria e i dati sono in tale disaccordo?
(Sic, ma chi non ha mai commesso un refuso scagli la prima pietra.) Fatto questo, ricopia alcune figure e reitera
lo studio è stato soggetto a referaggio ed è anche open source, quindi ognuno è padrone di farsi una propria idea.
Questo nella sua immaginazione. Nella realtà Michael Kelly, professore di ingegneria elettronica all’Università di Cambridge, si è comprato un articolo sulla rivista di un editore predone che pubblica qualunque cosa appena arrivati i 500 dollari su un conto corrente in India. Quanto ai dati, l’autore spiega d’emblée che
Non tutti i dati rilevanti stanno nella letteratura scientifica regolare
di cui diffida perché nella sua immaginazione come in quella del ten. col. Guidi, essa è gestita da scienziati corrotti.
Molti di questi dati sono su siti web meteorologici governativi
ai quali non ha mai creduto perché nella sua immaginazione come in quella del ten. col. Guidi, essi sono gestiti da scienziati corrotti.
mentre altri sono disponibili da fonti secondarie o compaiono in forma adeguatamente derivata su siti web dedicati alla critica del dibattito sul riscaldamento globale
e gestiti da dilettanti ai quali crede ciecamente perché anche nella loro immaginazione gli scienziati del clima sono corrotti.
Nel riferirmi a una base più ampia della sola temperature, spero di evitare il dibattito su miriadi di aggiustamenti ai dati originali che quasi senza eccezione hanno acuito le tendenze che si desiderano, in particolare nella temperatura crescente nel corso del Novecento.
Siccome tutte le serie utilizzate dagli scienziati concordano (1) il prof. Kelly si è procurato sui blog dei critici le temperature calanti e insieme ad esse fa calare le giornate di caldo estremo in Australia, il livello del mare in Nuova Zelanda, le alluvioni in Gran Bretagna, tempeste e disastri vari negli Stati Uniti. Da un confronto con dati del 1900-1940 che non ha trovato, risulta che tutti questi eventi erano molto più frequenti e catastrofici allora di quanto lo siano stati negli ultimi decenni.
Il complotto degli uffici meteorologici governativi per illuderci del contrario, è iniziato grazie a un articolo che nella bibliografia di Kelly sarebbe
Hansen J (1981) Climate Impact of Increasing Atmospheric Carbon Dioxide. Real Science
Nella realtà, è uscito su Science e non sul blog del complottista Tony Heller in arte “Steve Goddard”. Si tratta di un pezzo di antiquariato, nell’ultima nota sono perfino ringraziati “I. Shifrin per aver battuto a macchina varie volte il manoscritto e L. De Valle per aver disegnato i grafici a mano”.
Hansen e i suoi complici tentano di stimare l’andamento della temperatura durante un secolo in base all’effetto serra dei gas serra, e confrontano il risultato del proprio modello teorico con i dati raccolti da R. L. Jenne al NCAR di Boulder, Colorado. Purtroppo provengono da “poche centinaia di stazioni” quasi tutte nell’emisfero nord e nessuna sugli oceani, lamentano Hansen et al. Stando alla fisica, dalla metà degli anni Sessanta al 1987 la temperatura è aumentata di 0,2 °C, quasi 0,05 °C in più rispetto al “data set” compilato da Jenne.
Nell’immaginazione di Kelly, di “Steve Goddard” e del ten. col. Guidi, nel 1980 la NASA ha “spostato” il risultato di Hansen et al. per far credere che dal 1840 al 1980 la temperatura fosse aumentata di 0,35 °C. (Anche i dati per il 1840-1880 sono immaginari.) Lo dimostrerebbe il raffronto tra questi due grafici
Quello di sinistra è stato ritagliato da “Steve Goddard” nella figura 4 disegnata da L. De Valle, quello di destra è la serie GISTemp che termina nel 2013 – “adesso” nell‘immaginazione di Kelly – e nel 1980 non esisteva, ovviamente, o James Hansen et al. l’avrebbero utilizzata. Soddisfatto del proprio lavoro, l’autore conclude
Se si vuole che siano presi sul serio le affermazioni sugli aumenti di eventi estremi causati dal riscaldamento globale antropogenico, i dati accumulati presentati in questo articolo richiedono una confutazione sistematica basata su dati del mondo reale.
“Scettico” sull’esistenza del mondo reale, il ten. col. Guidi conclude a sua volta:
Non avrebbe senso infatti fermarsi alle univoche terrificanti notizie che accompagnano con abbondanti dosi di superficialità la cronaca quotidiana. Ho letto recentemente un pensiero molto condivisibile che suona più o meno così:come sono pericolose le idee quando si ha una sola idea! (2)
Note
(1) Il Vice Presidente di Assocarboni e altri “scettici” sull’esistenza del mondo reale sono invitato a controllare di persona.
(2) Il ten. col. Guidi ne ha almeno due:
- il raffreddamento globale è in corso dal 1999 vs. dati del mondo reale
- gli eventi estremi diminuiscono vs. dati del mondo reale, Stati Uniti
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