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Scoperto il primo dinosauro con un tumore facciale

Si tratta di un fossile di erbivoro a becco d’anatra, ritrovato nella Valle dei dinosauri in Romanica occidentale

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Un fossile di adrosauro di 68 milioni di anni ha rivelato la presenza di un tumore facciale. Crediti immagine: Mihai Dumbrava

SCOPERTE – I tumori non affliggono soltanto la specie umana: ne soffrono anche tanti animali. Eppure trovare un tumore facciale in un fossile di 68 milioni di anni costituisce un vero primato.

La sola mandibola ritrovata proviene dalla “Valle dei dinosauri” in Transilvania (Romania occidentale), per la precisione dal Haţeg County Dinosaurs Geopark, sito dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Pubblicato su Scientific Reports, lo studio è stato firmato da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dal dottor Zoltán Csiki-Sava dell’Università di Bucarest.

L’animale in questione è un Telmatosaurus transsylvanicus, primitivo erbivoro a becco d’anatra – cioè un adrosauro – caratterizzato da nanismo insulare (da adulto non superava i 5 metri di lunghezza). L’attuale Romania era infatti un’isola nel Cretaceo, e molte specie che sulla terraferma raggiungevano dimensioni ragguardevoli qui invece presentavano una taglia assai ridotta: una conseguenza adattativa nei confronti di un ecosistema meno ‘generoso’ nei loro confronti.

Per esaminare l’osso senza intaccarne l’integrità, gli scienziati si sono avvalsi delle tecnologie all’avanguardia della Scanco Medical, che ha invitato l’equipe a operare nelle loro strutture in Svizzera: in quella sede, grazie a Micro-TAC di ultima generazione, si è potuto concludere che la malattia che era un ameloblastoma, un tumore benigno che colpisce tuttora le mandibole di esseri umani, altri mammiferi e alcuni rettili.

“La scoperta di un ameloblastoma in un dinosauro dal becco d’anatra testimonia che con i dinosauri abbiamo in comune di più di quanto avevamo compreso finora”, puntualizza in un comunicato ufficiale il dottor Bruce Rothschild, paleopatologo di stanza alla Northeast Ohio Medical University.

Probabilmente questo tumore non doveva procurare alcun serio dolore all’animale nelle sue fasi iniziali di sviluppo (come negli umani nella stessa situazione), ma dalle sue dimensioni si è anche potuto dedurre che questo Telmatosaurus venne meno prima di raggiungere la maturità. Purtroppo non si sa per quale causa, visto che il resto dello scheletro non è stato rinvenuto.

Può darsi che la malattia abbia reso l’animale più vulnerabile agli attacchi dei predatori, distinguendola dal resto dei suoi simili: è risaputo che i predatori tendano a scegliere i soggetti più piccoli, vecchi o malati. Allo stesso tempo, quelli dall’aspetto troppo difforme potrebbero non risultare appetibili.

Kate Acheson, dottoranda in geologia all’Università di Southampton, spiega: “La presenza di una tale deformità nei primi stadi della loro evoluzione ci fornisce ulteriori prove che i dinosauri a becco d’anatra avessero una maggiore tendenza a sviluppare tumori rispetto agli altri dinosauri”.

Infatti non va neanche dimenticato che le conifere – di cui gli adrosauri erano ghiotti – sono cancerogene, il che potrebbe suggerire un legame tra l’alimentazione e la neoplasia che colpì il dinosauro.

Il piccolo Telmatosaurus entra quindi nella galleria di dinosauri malati nei quali vennero già identificati dei tumori (non facciali, però), ovvero: Bactrosaurus, Brachylophosaurus, Edmontosaurus e Gilmoreosaurus. Tutti adrosauri. Ai quali si aggiungono un sauropode titanosauride e il carnivoro Dilophosaurus.

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