SCOPERTE

Due anelli e un cuore freddo per la rarissima galassia

Un cuore freddo, e più antico, circondato da due anelli, uno più interno e uno esterno più “giovane”. Questa la rarissima galassia scoperta dai ricercatori della University of Minnesota Duluth e del North Carolina Museum of Natural Sciences

Crediti immagine: Ryan Beauchemin

SCOPERTE – Un nucleo freddo e antico racchiuso in un anello più giovane e caldo. Si tratta delle galassie di tipo Hoag, note agli astronomi anche se rare da osservare. La scoperta che arriva da 359 milioni di anni luce dalla Terra, stavolta, ha qualcosa di diverso. Quella che sembrava “solo” una rara galassia del tipo Hoag si è rivelata ancora più rara: a circondare il suo nucleo infatti ci sono due anelli, uno più interno e più vecchio e uno più esterno e più recente.

La galassia, scoperta dagli scienziati della University of Minnesota Duluth e del North Carolina Museum of Natural Sciences, si chiama PGC 1000714 e niente del genere era mai stato osservato in precedenza. Gli astronomi, infatti, sono rimasti molto sorpresi: la maggior parte delle galassie che osserviamo infatti hanno la forma di un disco, pensiamo ad esempio alla Via Lattea, in cui si trova anche il nostro sistema solare.

Le galassie del tipo Hoag invece rappresentano meno dello 0.1% di tutte le galassie fino ad oggi osservate e hanno una particolarità: si tratta di galassie che hanno un nucleo ellittico ben definito circondato da un anello circolare che non è connesso al nucleo da nessun materiale visibile e, nel caso di PGC 1000714, da ben due anelli. Lo studio è stato condotto da Burcin Mutlu-Pakdil, ricercatrice della University of Minnesota, e pubblicato sulla rivista scientifica Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La scoperta rappresenta una vera e propria sfida per gli astronomi, dato che trovare galassie con caratteristiche rare e decisamente inusuali rispetto a quanto osservato finora rappresenta il miglior modo per comprendere come le galassie si sono formate e a quale tipo di evoluzione possono andare incontro.

Per i ricercatori tutto è iniziato dall’osservazione della galassia PGC 1000714 in diverse bande d’onda dai telescopi situati in Cile, dato che questo oggetto è visibile solo nell’emisfero australe. Come per le altre galassie gli scienziati hanno dunque analizzato le immagini e lo spettro, determinandone così l’età e la forma. E’ stato allora che si sono accorti che, attorno al nucleo centrale, che ha un’età di circa 5,5 miliardi di anni, si trovava un anello esterno decisamente giovane, datato circa 0.13 miliardi di anni. Osservando bene le immagini, però, qualcosa non tornava.

Gli astronomi si sono così resi conto che oltre all’anello esterno, c’era anche un secondo anello, più interno e più vecchio. Per riuscire ad osservarlo, spiega il co-autore dello studio e astrofisico del North Carollina Museum of Sciences, Patrick Treuthardt, è stato necessario individuare un modello del nucleo e sottrarre il modello alle immagini registrate dai telescopi, poiché l’oggetto risultava oscurato dagli altri due:

“Nelle galassie conosciute comunemente come oggetti di Hoag, è facile osservare un anello blu, quindi più giovane, intorno a un corpo centrale rosso, quindi più vecchio. Osservando questa galassia invece abbiamo scoperto che intorno al corpo centrale sembrava esserci un altro anello, più vecchio e diffusamente rosso all’interno”.

Questo tipo di anelli, solitamente, rappresentano delle regione in cui le stelle si formano dalla collisione di gas, come spiega l’autrice della scoperta, Mutlu-Pakdil:

“La differenza di colore tra gli anelli interno ed esterno suggeriscono che questa galassia ha passato due distinti periodi di formazione. Da queste prime immagini, però, è impossibile dire come si sono formati gli anelli”.

Per poter capire come questi oggetti galattici si sono formati saranno necessarie altre immagini ad alta definizione e l’osservazione di altre galassie di questo tipo. Si tratta infatti di galassie inusuali e rare, la cui forma può essere il risultato di interazioni ambientali interne o esterne. Nel caso di PCG 1000714 ad esempio, gli astronomi ritengono che l’anello più esterno e più recente potrebbe essere il frutto dell’annessione, da parte della galassia, di una galassia nana molto vicina e ricca di gas.

Ora che la scoperta è stata fatta, gli scienziati avranno bisogno di nuovi dati per poter indagare la formazione degli anelli, ma una cosa è certa. Trovarsi davanti a galassie inusuali e rare come questa dimostrano quanto ancora poco sappiamo dell’universo e dei suoi oggetti celesti e rappresenta una nuova sfida alle attuali teorie e assunzioni su ciò che ci circonda.

@oscillazioni

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.