Uso “promettente” dell’anti-rughe di Marco Ruggiero
Un webinar internazionale sull'inesistente "malattia di Lyme cronica" rilancia la cura messa a punto dall'ex professore dell'Università di Firenze.
IL PARCO DELLE BUFALE – Durante gli arresti fra gli spacciatori europei di Rerum, tuttora illegale, il suo inventore Marco “yogurt”Ruggiero lo faceva somministrare contro la sindrome di Lyme, consistente in oltre 150 sintomi da combinare a piacere e ignota alla comunità scientifica (nota 1). Ne riferiva i risultati preliminari nel quadro del protocollo di Klinghardt-Ruggiero pubblicato in marzo sull’American Journal of Immunology di un editore truffaldino. (2)
In un recente webinar per i credenti nella sindrome e relativi rimedi, li ha confermati il suo datore di lavoro: Dietrich Klinghardt, omeopata hameriano antivaccinista, pioniere nella penetrazione dei sei livelli dell’altrui campo mentale e di altre pratiche che offre ai clienti dell’accademia Klinghardt-Sophia Health Institute, ovvero la sua villa di Woodinville, a Washington.
La custode del Parco avrebbe dovuto avvisare prima i lettori interessati al webinar, forse perché non hanno ancora studiato il protocollo K-R come merita. In breve, è valido per tutte le malattie causate da virus, batteri, tossine, inquinanti, degenerazioni spontanee o indotte, e ogni altra forma di disagio fisico e psichico.
Siccome eventuali spirochete di Borrelia burgdorferi nel cervello o nelle ghiandole non sono “visibili al terapeuta”, occorre rilevarne la presenza con uno scanner a ultrasuoni (3):
Lo scopo della procedura è di sfruttare gli effetti meccanici degli ultrasuoni nei tessuti umani per mobilitare patogeni, tossine, cellule trasformate, infette da virus […] e farli uscire da serbatoi e santuari.
Una volta bombardate a frequenze da determinare e quindi “mobilitate”, le spirochete dovrebbero lasciare il proprio DNA nelle urine. Non sempre succede oppure emerge quello di altri batteri.
L’unico paziente affetto da sindrome di Lyme che Klinghardt ha sottoposto al protocollo soffriva di angina pectoris, senza alcuna traccia di DNA borreliano o affine. Ha comunque reagito bene alla terapia con lo stesso scanner. Gli ultrasuoni gli hanno “schiacciato” l’organo spremendone fuori le Bartonella bacilliformis il cui DNA è stato debitamente trovato nelle urine. (4)
Quanto ai danni della sindrome al sistema immunitario, sono stati curati con “l’emulsione” che va sotto il nome commerciale di Rerum, fornita dalla ditta Reinwald Healthcare di cui Ruggiero è consulente, ma non dalla Silver Spring svizzera di cui è proprietario, e che lo vende sotto il nome di Bravo come additivo per yogurt e succhi di frutta. Il Bravo avrebbe rappresentato un grave conflitto d’interesse, mentre gli autori ci tengono a dichiarare di non averne.
Radiato dall’Ordine dei medici di Firenze, Ruggiero non ha potuto curare di persona il (presunto?) paziente. In compenso
da membro del comitato editoriale dell’American Journal of Immunology, è esentato dal pagamento per questo suo contributo.
Un bel risparmio.
Note
(1) Bibliografia succinta. La custode si scusa se è sopratutto di ricercatori americani. In USA si registrano circa 300 mila casi all’anno di borreliosi e i Ruggiero locali tendono all’omicidio colposo: New England Journal of Medicine; Science-based medicine; Quackwatch; Respectful insolence; Lyme disease guide.
(2) Insieme allo stesso Ruggiero fanno parte del comitato editoriale, si evince dal sito della rivista e/o dal curriculum linkato in grassetto,:
- Amedeo Amedei, Università di Firenze
- Carlo Provenzano, Università Cattolica del Sacro Cuore
- Erich Cosmi, Università di Padova
- Francesco Indiveri, Università di Genova
(3) Già usato da Ruggiero, dalla moglie Stefania Pacini e da fu Jeff Bradstreet per diagnosticare le “lesioni cerebrali” dell’autismo, ignote anch’esse alla comunità scientifica.
(4) Il sequenziamento è stato affidato alla DNA Connexions, promotrice del webinar. Altri particolari sulle sue attività “alternative” da eusa-riddled che la custode ringrazia per la collaborazione.
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