L’odissea dello yogurt, continuazione
Non è ancora chiusa la saga dell'ex medico Marco Ruggiero, spacciatore di yogurt per curare l'AIDS e altre malattie
IL PARCO DELLE BUFALE – Dopo la morte di cinque pazienti, la magistratura svizzera ha chiuso una delle tre cliniche segrete della First Immune, avatar della ImmunoBiotech e di altre aziende, di cui è “consulente direttore scientifico” Marco Ruggiero, ex medico, ex professore dell’università di Firenze ed ex spacciatore di yogurt alla proteina GcMAF da $100 cad. al dì a sieropositivi reclutati in rete.
Nella ridente cittadina di Bussigny, la clinica
First Immune SA – più simile a una villa padronale che a una struttura medica – è chiusa da settimane dopo esser stata perquisita dalla polizia. Attualmente è al centro di una vasta inchiesta giudiziaria, come in altri paesi europei.
Un’altra inchiesta è stata aperta in Gran Bretagna, i conti correnti dell’azienda sono stati sequestrati così come il suo laboratorio di Guernsey, dove era prodotta la proteina GcMAF iniettata ai pazienti affetti da tumore, AIDS, autismo, psoriasi, epatite, acne, osteoporosi, Parkinson, Alzheimer ecc.
Prima ancora che il laboratorio diventasse inaccessibile, la società israeliana che sta sperimentando la proteina su 40 pazienti quale “cura contro il cancro” – basata su un unico articolo scientifico ritrattato – aveva avuto una sorpresa:
Abbiamo acquistato una delle sue confezioni e in essa non siamo riusciti a trovar la molecola.
Sebbene vittima di una congiura di BigPharma, il previdente ex medico che da alcuni mesi si dedica alla ricerca negli Stati Uniti, non resterà privo di reddito. Quando collaborava con le aziende variamente denominate del signor David Noakes, aveva fondato la propria, Les Alpes, con sede in una casella postale di Wellington, Nuova Zelanda, e una succursale a Lugano che dal febbraio scorso è amministrata da una sua nuova società, la Silver Spring Sagl di Mendrisio.
Les Alpes e Silver Spring Sagl promuovono e vendono i probiotici Bravo-GcMAF messi a punto dal co-proprietario. Per ora sono confezioni di 12 supposte (prezzo in euro non disponibile, 280 dollari e offerta speciale a 220 dollari) e di 24 bustine e 6 vasetti per farsi lo yogurt in casa (400 euro o 150 dollari). Non è dato sapere se contengono la proteina, ma la loro somministrazione preferibilmente congiunta dovrebbe comunque prevenire e/o “coadiuvare” la cura di
autismo, tumore, sindrome da affaticamento cronico, malattie neurodegenerative, morbo di Crohn, malattie infettive
e altre patologie a richiesta.
Puntate precedenti: La saga dello yogurt I, II, III, IV, V, VI e VII.
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