IL PARCO DELLE BUFALE

Cacao sempre più meravigliao

Con meccanismi tuttora da stabilire, i flavonoidi eliminati dal processo di produzione del cioccolato migliorano le facoltà mentali dei giovani in buona salute.

Ganaché de chocolate, foto di Luisa Contreras, Creative Commons 2.0

IL PARCO DELLE BUFALE – Ogni anno escono rassegne che scovano nuovi effetti terapeutici o profilattici del cioccolato, assunto in quantità moderata altrimenti si rischia l’assuefazione da teobromina, un alcaloide detto “molecola dell’amore” per il fremito che provocherebbe nei ventricoli cardiaci in particolare il giorno della San Valentino.

Il frutto del cacao è ricco di flavonoli e flavonoidi antiossidanti, dicono giustamente i cacaologi, quindi esso previene innumerevoli patologie e migliora le prestazioni degli organi, in particolare del cervello.

La custode del Parco intende dimostrare che la lettura di queste ricerche procura stessi benefici: l’umore si tinge di rosa e innalza la valutazione delle facoltà mentali. Le è appena successo con la “mini rassegna” di Valentina Socci, Daniela Tempesta, Giovambattista Desideri e Michele Ferrara dell’Università dell’Aquila e Luigi De Gennaro della Sapienza, su Frontiers in Nutrition 

Incrementare la cognizione umana con i flavonoidi del cacao

Studi epidemiologici suggeriscono che un’assunzione regolare di flavonoidi potrebbe essere associata a una miglior funzione cognitiva, a un minor rischio di demenza e di prevalenza del declino cognitivo…

Dall’esame di una ventina di studi, gli autori concludono con un appello a finanziamenti:

Nell’insieme, la ricerca sugli effetti del cacao e del cioccolato sulla cognizione umana, sebbene allo stadio preliminare, converge nell’indicare nel cacao un nuovo e interessante strumento nutraceutico per proteggere la cognizione umana e contrastare diversi tipi di declino cognitivo, quindi incoraggiando ulteriori indagini.

Incoraggiata, la custode ha compiuto un’indagine nella bibliografia. Su 26 pubblicazioni riguardanti i flavonoidi del cacao e la cognizione, otto sono di Desideri et al. Nella tabella 2 cinque studi, ma uno solo con placebo, mostrano un’associazione a miglioramenti cognitivi.

Purtroppo non sono comparabili perché i marcatori e le rispettive scale di misura sono diverse, e sono mischiati bevande e barrette di composizione variabile. Per fortuna sono finanziati dai produttori – come quelli di Desideri et al., uno dei quali comprato dall’editore truffaldino Bentham – e sono bastati i nomi delle multinazionali a far ritrovare alla custode una memoria a lungo termine che temeva persa per sempre:

Accid… le si sono prosciugati i neurotrasmettitori?

No, non ancora. Della meta-analisi degli esperimenti clinici con cioccolato e cacao fatta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ricorda una frase che le sembra tuttora valida:

Sulla base dei dati presentati, la Commissione conclude che un rapporto di causa ed effetto non sia stato stabilito.

Da commissaria unica, la custode ritiene però di aver stabilito che una simile rassegna giovi ai neuroni e invita i lettori a provarla: è gratuita e per ora priva di effetti collaterali.

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