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Una visita a Corporea: esplorando il corpo umano

L'esposizione permanente della Città della Scienza di Napoli è dedicata al corpo umano. Tra robot umanoidi e preparati anatomici, un museo interattivo che esplora le particolarità di una macchina complessa: l'essere umano.

Corporea è lo spazio espositivo della Città della Scienza dedicato al corpo umano. Crediti immagine: Città della Scienza

APPROFONDIMENTO – Un’enorme molecola di DNA si erge al centro della stanza; uno scheletro si muove a ritmo di musica su uno schermo, saltellando e agitando le braccia in perfetto accordo con il bambino che ha di fronte; una testa robotica strabuzza gli occhi e spalanca la bocca, scimmiottando le persone che le si fermano davanti facendo le boccacce. Ci troviamo a Corporea, l’esposizione permanente della Città della Scienza dedicata al corpo umano: cinquemila metri quadrati di spazio espositivo che si sviluppa su tre livelli.

Corporea è organizzata in sezioni tematiche, ognuna dedicata a un diverso apparato o sistema, e ha due aree destinate a mostre temporanee. Si autodefinisce come “il primo museo interattivo in Europa sul corpo umano” ma forse sarebbe più corretto dire sui corpi umani. Come spiega Carla Giusti, direttrice di EXIT (Exhibition Team, l’area di Città della Scienza che si occupa della progettazione di nuove mostre): “Noi non parliamo del corpo leonardesco, maschile, prestante e perfetto, ma cerchiamo di raccontare tutti i diversi tipi di corpi”. Quindi largo al fisico femminile, che per una volta non è confinato esclusivamente nella sezione dell’apparato riproduttivo, e a tutte le fasce d’età. “Esistono tante condizioni in cui si può trovare il corpo”, continua Giusti, “e noi vogliamo mostrare le differenze che si vengono a creare durante il corso della vita”.

Corporea non è un museo anatomico: la descrizione del corpo umano, sebbene la faccia da padrone, non è il suo unico focus. Si parla anche di tecnologie biomediche e di educazione alla salute; le mostre temporanee ospitate all’interno del museo sono dedicate a temi d’avanguardia (come l’utilizzo dei biomateriali nella realizzazione di protesi o per la somministrazione di farmaci), mentre diversi exhibit spingono i visitatori a ragionare sugli stili di vita che possono aiutare a mantenere un fisico in salute, spesso facendo ricorso all’uso delle nuove tecnologie per veicolare il loro messaggio. Così, un bambino che mostra un piatto vuoto a un grosso schermo lo vede ricolmo di alimenti, con tutte le informazioni nutrizionali riportate a fianco, mentre un ragazzino che entra nella stanza “off-limits” dell’apparato riproduttore può venire contatto con diverse tematiche che riguardano la sessualità, la contraccezione e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

Un aspetto particolarmente innovativo del museo è il ruolo svolto dai visitatori, che possono diventare parte integrante della mostra grazie ad alcuni exhibit interattivi che “prendono in prestito” i loro parametri vitali per rendere l’esperienza più personalizzata e per favorire il confronto e il dialogo. Per esempio, appoggiando le mani su una piattaforma i visitatori possono “vedere” il battito del proprio cuore: un sistema di sensori farà infatti muovere centinaia di piccole sfere a tempo con il battito cardiaco. “Questo funziona particolarmente bene quando viene sperimentato da due persone di età diverse, come un nonno e un nipotino, perché si possono rendere conto di come il battito vari in base all’età”, spiega Giusti.

Corporea è ricca di exhibit interattivi che coinvolgono direttamente i visitatori. Crediti immagine: Città della Scienza

Anche se le postazioni interattive sono numerose (in tutto ci sono più di cento exhibit hands-on), Corporea non è un science centre tradizionale. Al suo interno, infatti, trovano posto anche oggetti storici, ottenuti grazie alla collaborazione con diversi musei del territorio. Passato e futuro sono integrati in un tutt’uno armonico, e le più moderne tecnologie sono presentate accanto a reperti antichi. Così, nella sezione dedicata all’apparato locomotore, si può trovare una moderna mano artificiale vicino a un preparato settecentesco (più precisamente, un piede).

La presenza di reperti storici è trasversale in tutto il museo; in alcuni casi, sono inseriti all’interno di un diorama, protagonisti indiscussi di una narrazione che coinvolge tre professioni sanitarie del passato: quella del medico, del chirurgo e della levatrice. “In questo caso abbiamo cercato di rendere l’atmosfera”, afferma Giusti, “con la voce del protagonista che dipinge in prima persona uno spaccato della vita dell’epoca.” Il tutto senza perdere mai di vista il rigore scientifico.

Nel percorso espositivo di Corporea sono presenti anche reperti storici, come quelli del diorama dedicato alla figura della levatrice. Crediti immagine: Città della Scienza

Corporea, insieme al Planetario 3D, segna il grande ritorno di Città della Scienza dopo il terribile incendio che ne determinò la chiusura nel 2013. “Siamo molto soddisfatti”, conclude Giusti, “perché Corporea piace ai bambini delle scuole, che di solito sono il nostro target primario, ma anche agli adulti, e abbiamo ricevuto commenti positivi persino da alcuni studenti universitari”. Un ottimo risultato per un museo che è letteralmente risorto dalle proprie ceneri.

Leggi anche: Father and Son, il museo si mette in gioco

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Silvia Sparaciari
Dopo una laurea in Biologia ho frequentato il Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste. Oggi mi occupo principalmente di editoria, ma quando ne ho l'opportunità mi piace dedicarmi anche alla divulgazione e al giornalismo scientifico.