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Sciopero dei musei

NOTIZIE - Tremonti, almeno parzialmente, ritratta: l’altro ieri il Ministro dell’Economia ha incontrato Gianni Alemanno (sindaco di Roma e presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci) e Roberto Grossi, presidente di Federculture, impegnandosi a sospendere per un anno (grazie al decreto “mille proroghe”, così va l’Italia), l’applicazione delle norme “ammazzacultura”, e ad attivare immediatamente un tavolo tecnico per modificarle. Federculture e Anci (associazione nazionale dei comuni italiani), con il sostegno del FAI, il fondo per l’ambiente, hanno deciso però di tenere alta la tensione e domani 12 novembre come previsto resta comunque valida la giornata di sciopero dei musei italiani. L’intenzione è quella di chiudere per l’intera giornata monumenti, sedi espositive, parchi, biblioteche, acquari, siti archeologici e tanto altro in tutta Italia in segno di protesta per i pesanti taglia alla cultura. Un’altra possibilità proposta da Federculture è quella di una sorta di sciopero bianco: offrire l’ingresso gratuito a tutti i visitatori. “Porte chiuse, luci accese sulla cultura” è il titolo dell’iniziativa. Questo sciopero è indirizzato contro la manovra finanziaria, in particolare la legge 122 che implica un'importante riduzione del personale e delle spese di sponsorizzazione. Anci e Federculture chiedono di modificare le norme contenute nel decreto 78 che impongono il taglio dell’80 per cento delle somme impiegate per le mostre, la riduzione dei consigli di amministrazione delle aziende partecipate e lo scioglimento delle società strumentali ai comuni con meno di 30 mila abitanti. Come stanno rispondendo all’iniziativa i musei scientifici italiani? OggiScienza ha fatto (o almeno ci ha provato) un “giro” delle realtà più importati nel nostro paese. Il risultato è stato un po deludente.

I do

Interattività e partecipazione sono le parole chiavi presentate oggi a COP15 da science centre e musei scientifici europei, luoghi dove imparare ma anche per portare avanti azioni concrete contro i cambiamenti climatici. È questa la filosofia del progetto europeo Accent. Il Corriere della Serra ne parla con Luigi Amodio, direttore del science centre di Napoli Città della Scienza di Napoli promotore e cordinatore del progetto, mentre Michael Creek di Ecsite, la rete dei musei scientifici europea, ci presenta I do, il sito di Accent dove le istutuzioni coinvolte nella comunicazione sul riscaldamento climatico possono condividere strumenti e risorese. Ma quel è il ruolo dei musei scientifici nella comunicazione di argomenti controversi come i cambiamenti climatici? Devono limitarsi a informare, essere neutrali o assumere una posizione? Ne parliamo con Jean-Luois Fellous, direttore di Cospar, la commissione sulle richerche nello spazio.