ANIMALI

Casa che vai, insetti (e ragni) che trovi

Ci piace pensare che le nostre abitazioni facciano da scudo verso il mondo esterno, ma non sempre è così. E non è poi un male; ora i ricercatori studiano come le caratteristiche delle case influenzino la presenza di varie specie.

Uno psocottero passeggia su un libro. Fotografia © Matthew Bertone, North Carolina University

ANIMALI – Manca poco all’inverno, le temperature si stanno abbassando e in molte case si consuma un piccolo dramma: tra le mura domestiche notiamo molti più ragni del solito. C’è chi vorrebbe risolvere la questione con un colpo di giornale e chi non considera un problema i piccoli ospiti, o al massimo li porta fuori. Non si tratta di ragni che “cercano riparo dal freddo” come molti pensano: probabilmente sono sempre stati lì nascosti dietro i mobili, anche se si fanno vedere ora mentre escono alla ricerca di un compagno o di una compagna. Quel che è certo, però, è che si tratta di uno di quei periodi dell’anno nei quali ci interroghiamo sui nostri coinquilini a sei o otto zampe.

Partendo dal presupposto che costruiamo ripari da almeno 20 000 anni, questa convivenza non è certo cosa recente. Ma gli scienziati volevano saperne di più e ora stanno studiando come le caratteristiche delle nostre case influenzino le specie che attiriamo. Che si tratti di quanto siamo ordinati e puliti oppure poco attenti all’igiene, del numero di finestre o di quello dei piani, nulla è lasciato al caso e ogni aspetto ha un peso sull’attirare bestioline.

Secondo il gruppo di ricerca internazionale, che ha pubblicato i risultati su Nature Scientific Reports dopo sopralluoghi in 50 abitazioni della North Carolina, la casa bug-friendly ha un identikit: nelle stanze al piano terra (o sottoterra) con molte porte, finestre e via vai di persone si trovano molte specie di insetti. Contribuiscono ad “attirarli” anche la moquette, poco diffusa in Italia, e la presenza di molti tappeti sui pavimenti.

Se negli scantinati e nelle stanze più umide troviamo una gran varietà di specie, ragni e millepiedi ma anche carabidi e acari, quelle più frequentate e arieggiate riservano sorprese: in un soggiorno medio troverete più biodiversità rispetto a una cucina o a un bagno. Essere molto ordinati o meno non ha invece un grande impatto: nel secondo caso l’unica differenza significativa è nel numero dei folcidi, i piccoli ragni di casa diffusi praticamente ovunque sul pianeta. Fare decluttering o svuotare casa renderà fieri di voi Marie Kondo, ma non ridurrà il numero di insetti.

Una vespa della carta sul suo nido. Fotografia © Matthew Bertone, North Carolina University

Se vi state chiedendo quanto contano invece la presenza di uno o più cani e/o gatti, i ricercatori rassicurano: non hanno trovato un legame con la presenza o il numero degli insetti in casa, il che significa che l’ambiente esterno influenza l’arrivo di questi invertebrati molto più di quanto possano fare le nostre abitudini, i nostri animali domestici o le piante da interni.

“Solo ora iniziamo a realizzare – e a studiare – come le case che creiamo per noi stessi creino anche un complesso habitat domestico per insetti e altre creature”, commenta in un comunicato Misha Leong, a capo dello studio e ricercatrice alla California Academy of Sciences. “Speriamo di riuscire a capire meglio questa antica co-esistenza e come possa impattare la nostra salute fisica e mentale”. Se in casa volete vedere meno insetti possibili, dunque, iniziate scegliendo un piano alto; più si sale, meno insetti ci sono. Più difficile sarà liberarvi di porte e finestre, che fanno entrare in casa la luce e l’aria fresca ma sono tutti punti di ingresso. Se il vostro approccio è l’opposto, e non avete nulla in contrario ad ospitare qualche minuscolo inquilino, sappiate che potreste ricavarne benefici.

Mentre gli effetti della presenza di un cane o di un gatto in casa sono stati ampiamente studiati, si sa molto meno riguardo a cosa possa succedere quando i “coinquilini” sono insetti. Secondo Michelle Trautwein, autrice senior del nuovo studio, “sempre più evidenze suggeriscono che alcune moderne patologie siano legate al fatto che siamo poco esposti alla diversità biologica, in particolare ai microorganismi. Gli insetti potrebbero giocare un ruolo nell’ospitare e diffondere la diversità microbica negli ambienti interni”.

@Eleonoraseeing

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".