Diversimili: così simili, così diversi
Oggi a Udine la presentazione dei risultati del progetto di divulgazione scientifica sulla biodiversità umana coordinato dall’Associazione culturale Kaleidoscienza in collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata di Udine, l'associazione OIKOS Onlus, l’Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano e l’Associazione Ideo.
ATTUALITÀ – Si terrà oggi, a partire dalle 9:30, presso la Sala Ajace di Udine, la presentazione dei dati raccolti nel progetto Diversimili, importante opera di divulgazione e indagine scientifica sulla biodiversità umana, realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, al fine di introdurre conoscenze scientifiche e strumenti oggettivi nel – sempre più attuale – dibattito sull’immigrazione e sulla società multiculturale. Coordinato dall’Associazione culturale Kaleidoscienza, il progetto, svolto nel trimestre ottobre-dicembre 2017, ha coinvolto l’Istituto di Genomica Applicata di Udine, l’associazione OIKOS Onlus, l’Istituto Comprensivo di Basiliano e Sedegliano e l’Associazione Ideo, con un importante obiettivo: affrontare in modo inedito – e al contempo scientificamente rigoroso – le più attuali problematiche di natura sociale, come l’integrazione e l’inclusione.
In cosa consiste esattamente Diversimili e perché i dati raccolti durante il progetto sono significativi? Ne abbiamo discusso con Giada Rossi, presidente di Kaleidoscienza e responsabile di Diversimili. “Il progetto nasce circa un anno fa dall’incontro di più associazioni, unite dal comune desiderio di affrontare temi quali la biodiversità umana, l’immigrazione e l’integrazione in modo oggettivo, scardinando pregiudizi e luoghi comuni diffusi, privi di qualsiasi fondamento. Da qui l’idea di realizzare molteplici interventi di divulgazione scientifica con differenti finalità, rivolti a studenti di scuole di ogni ordine e grado appartenenti alla Regione partner del progetto.”
Nello specifico, da ottobre a dicembre 2017, Diversimili ha previsto nelle scuole laboratori interattivi e attività di discussione partecipata sui temi della genetica, della trasmissione dei caratteri e dell’evoluzione. A questa prima fase è seguito un secondo step che ha interessato circa 1.000 studenti coinvolti in un vero e proprio progetto di citizen science volto a indagare la diversità genetica tra individui tramite la raccolta di dati sulle differenze d’aspetto: segni esteriori dei processi d’adattamento al clima e all’ambiente della specie umana, come specifica Rossi.
“Nell’attività di citizen science abbiamo collezionato dati riguardanti 7 fenotipi diversi, 7 caratteristiche fisiche la cui determinazione è influenzata dalla genetica: gli scienziati hanno addirittura individuato i geni che sembrano essere i responsabili della determinazione di questi 7 fenotipi. Le caratteristiche che abbiamo scelto sono: 1. tipologia di capelli (ricci, mossi, lisci); 2. attaccatura dei capelli al viso (dritta o a V); 3. miopia; 4. attaccatura del lobo dell’orecchio; 5. starnuto riflesso fotico; 6. percezione del gusto del coriandolo (amaro o no); 7. percezione dell’odore dei metaboliti dell’asparago nell’urina. Assieme alle caratteristiche fenotipiche abbiamo raccolto anche età, sesso e provenienza dei partecipanti. In seguito, sulla base di queste covariate, abbiamo condotto un’analisi statistica dalla quale è emerso che: 4 dei 7 fenotipi scelti sono uniformemente distribuiti nel campione, indipendentemente dalla nazione di nascita; 4 dei 5 fenotipi studiati sono influenzati dall’età e dal sesso. Per esempio, la percentuale di miopia presente tra le persone nate in Italia o in altri Paesi è la stessa, mentre varia se teniamo in considerazione le diverse fasce di età.”
Alla raccolta dei dati in questione, tramite la compilazione on-line di questionari creati su un’apposita piattaforma, hanno contribuito anche i genitori degli studenti, invitati a descrivere, in base ai fenotipi analizzati, tutti i componenti del proprio nucleo familiare. “Grazie all’indagine svolta e ai 2600 questionari compilati da persone residenti in Friuli Venezia Giulia abbiamo potuto letteralmente fotografare la biodiversità umana presente nel territorio analizzato”, specifica Rossi, passando in rassegna l’ultima fase di Diversimili. A concludere l’opera, infatti, sono stati proprio gli studenti che, tramite progetti di peer education destinati ad altri compagni di differenti età, hanno riassunto in modo efficace le tecniche utilizzate, i dati raccolti e le finalità dell’importante progetto, promuovendo il concetto di biodiversità umana.
“I risultati ottenuti grazie a Diversimili sono forti e in grado di fornire alla cittadinanza una base scientifica solida per abbattere il pregiudizio sulla diversità biologica tra persone» conclude Giada Rossi, seguita da Luca Pagani, ricercatore in antropologia molecolare e genomica delle popolazioni all’Università di Padova e responsabile scientifico del progetto. “L’indagine ci ha condotti alla realizzazione di una cartina del territorio dalla quale emergono in maniera chiara le somiglianze genetiche tra individui di diversa provenienza geografica. Siamo in fondo tutti molto simili pur nelle nostre grandi diversità. A separarci, spesso immotivatamente, è una differenza inferiore all’1‰ nel nostro Dna”.
I dati sono stati raccolti e utilizzati nel più totale rispetto della privacy. L’evento odierno, che ne vedrà la presentazione, ospiterà interventi d’approfondimento con esperti del settore, moderati dalla giornalista scientifica Simona Regina. L’evento è inserito nella programmazione dei Darwin Days, promossi dal Museo Friulano di Storia Naturale. A rendere tangibile l’obiettivo dell’intero progetto sarà un’installazione collocata in uno spazio della città di Udine, dove i fruitori saranno gli elementi chiave nella realizzazione dell’opera: cittadini, minoranze e migranti daranno forma all’opera grazie alla propria interazione.
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