Le star del creazionismo sul viale del tramonto
L'arresto del creazionista islamico Harun Yahya incrina i rapporti tra gli anti-darwinisti italiani, divisi tra cattolici fondamentalisti e monoteisti ecumenici.
IL PARCO DELLE BUFALE – L’11 luglio insieme a circa 250 seguaci e “micine”, Adnan Oktar, in arte Harun Yahya, è stato arrestato per abusi sessuali, orge e frodi come gli era accaduto a più riprese. Questa volta potrebbe restare in carcere più a lungo, è accusato anche di associazione criminale e terrorismo, come di recente decine di migliaia di turchi.
Fino a pochi anni fa, il presidente Erdogan era molto legato al telepredicatore, autore del manuale Atlante della Creazione e profeta di un nuovo Islam “femminista”. Avevano rapporti d’affari e combattevano insieme contro i darwinisti e gli ebrei (meno alcuni politici e rabbini israeliani).
Cos’intenda Harun Yahya per Islam “femminista” è illustrato dalla foto sopra. Fra un soggiorno e l’altro nelle patrie galere, arreda la villa sul Bosforo, lo studio televisivo e lo yacht con “micine”, costrette a prestazioni sessuali con il padrone di casa e i suoi ospiti (forse non con i rabbini).
L’arresto segue la chiusura, in marzo, della rete telepredicatrice perché, secondo il governo, la danza del ventre con la quale le “micine” intercalavano le lezioni del maestro spirituale “violava l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne”.
La custode del Parco si aspettava manifestazioni di solidarietà da parte degli anti-darwinisti italiani e sopratutto degli haruniaisti della Brianza.
Il leader degli harunianisti brianzoli è Fabrizio “il Talebano” Fratus, un pugnace dirigente della Fiamma Tricolore poi porta-borse della senatrice Daniela Santanchè. Frequenta assiduamente le residenze e i convegni organizzati da Harun Yahya per diffondere la propria scienza. Qualche lettore ricorderà che era stato il promotore della conferenza internazionale tenutasi a Milano nell’ottobre 2010.
Il leader non dispone di una propria rete televisiva, ma dell’ospitalità di Radio globeone. Da questa web-radio con sede nel Varesotto, trasmette al sabato un duetto con Enzo Pennetta sulle falsità dei darwinisti, intercalati da lamenti sulle femministe e altri nemici del patriarcato e delle destre nazionali.
L’affiatata coppia di Globeone diverge più sulla religione che sulla scienza. Ora Pennetta lotta a tempo quasi pieno contro la deriva illuminista della Chiesa cattolica sotto il papato di Bergoglio, fautore addirittura dell’effetto serra dei gas (l’enciclica Laudato si’ l’ha pugnalato al cuore).
Dal canto suo, Fratus lotta per Matteo Salvini, il sovranismo identitario e per salvare la famiglia “naturale” in via di estinzione insieme agli italiani e all’italianità. Da divulgatore del Disegno intelligente, in meno evangelista e più tollerante verso un’interpretazione allegorica della Genesi, è passato al creazionismo puro e duro e all’alleanza tra il cristianesimo sessuofobo e misogino, l’Islam con “micette” e l’austera Chiesa avventista del settimo giorno.
Sulle web-tv brianzole, interviene ora da portavoce di Reach Italia, l’Ong avventista fondata dal reverendo Long, che invita i credenti all’adozione a distanza e ha per principale missione la “formazione scolastica” dei bambini africani.
La dottrina da impartire consiste in un creazionismo secondo il quale la Genesi è un resoconto scientifico dei primi sette giorni dell’universo nato 6 mila anni fa, e in una “medicina naturale” superiore alla medicina tout court perché non interferisce con la volontà divina.
La tecnologia dovrebbe essere naturale anch’essa, ma le regole variano da paese a paese: in Ruanda sembra escludere i parafulmini e gli idranti, ma non i cellulari.
Fin da piccoli, gli africani da “aiutare a casa loro” devono imparare la sopportazione, rinunciare a cibi impuri (essere vegetariani), alcol, tabacco, droghe e sostanze stimolanti, e attendere il ritorno più o meno imminente di Cristo sulla terra. Quel giorno i remnants (gli avventisti rimasti) erediteranno un pianeta senza peccatori. Questi ultimi saranno uccisi all’istante insieme ai demoni (gli avventisti non credono all’inferno)
La lotta di Pennetta contro la deriva scientista del Vaticano ha sfoltito le schiere dei suoi ammiratori, e l’impegno caritatevole di Fratus quelle dei suoi camerati haruniaisti. Nei dintorni di Sesto San Giovanni perlustrati dalla custode, non si vedono più i volantini che distribuivano nei bar-tabacchi per segnalare le proprie iniziative.
La dialettica tra i crociati anti-darwinisti e gli evoluzionisti assatanati ha perso smalto. Non ci sono più gli scontri di una volta, rimpiangeva la custode mentre tornava a casa in bici sull’asfalto cocente per colpa del raffreddamento globale annunciato da Pennetta. Ma come i lettori e gli avventisti, non dispera.
Attende anche lei un ritorno più o meno imminente: quello di Fratus & Pennetta su un canale della RAI.
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