Salute sessuale: conosci il lichen? Dovresti
I disagi sotto le coperte sono un problema sommerso. Sono ancora troppi i tabù e le ritrosie nel chiedere aiuto, così tanti non sanno di soffrire di lichen scleroatrofico.
Di salute sessuale si parla sempre troppo poco, soprattutto fra la popolazione maschile. Vergogna, pudore, paura, ma anche poca conoscenza del proprio corpo porta uomini e donne a trascurare alcuni piccoli segnali o semplicemente a ignorarli. Non parliamo di disfunzione erettile, di cui si discute poco, anche se più di altre patologie, ma di disturbi genitali più frequenti di quanto si possa pensare e in grado di compromettere il benessere sessuale. Uno di questi disturbi è il lichen scleroatrofico. Sono probabilmente poche le persone che possono dire di aver mai sentito parlare di questa malattia, eppure molto diffusa anche fra i bambini.
Cos’è il lichen?
Il lichen è una malattia della pelle – o dermatosi – cronica di cui non si conoscono ancora oggi con certezza le precise cause. Quello che si sa è che causa un aumento dello spessore della cute e una conseguente diminuita o scarsa elasticità oltre a dolore e prurito che rendono a volte impossibile l’attività sessuale. Per tutti questi aspetti la malattia può trasformarsi in un vero e proprio calvario e, in alcuni casi – per fortuna rari – può presentare un correlato rischio di sviluppo di carcinomi dei genitali in entrambi i sessi.
Il lichen, che rientra nel novero delle patologie rare, ha una incidenza molto maggiore nel sesso femminile con un rapporto di circa otto a uno. La presenza di macchie bianche sui genitali, il prurito, la facile comparsa di piccoli tagli, la minore elasticità della pelle e nell’uomo la chiusura, più o meno serrata, del prepuzio – più conosciuta come fimosi – rappresentano i primi segnali del lichen che dovrebbero consigliare una visita medica in modo da permettere la diagnosi più precoce possibile e la messa in atto di terapie efficaci mediche, biologiche, fisiche o, in determinati casi, chirurgiche.
Trattamenti e terapie
La buona notizia, quindi, è che il lichen si può trattare. A patto che si agisca il prima possibile ed è qui che casca l’asino. Come ben sappiamo sono pochissimi gli uomini che davanti a un problema di questo tipo si recano dal medico, ancora meno quelli che si sottopongono a visita andrologica. Fra le donne l’abitudine al controllo dal ginecologo è un po’ più frequente, ma non abbastanza.
Recentemente si è tenuto a Roma un congresso per fare il punto sullo stato dell’arte dei trattamenti per questa malattia e per capire come migliorare la consapevolezza delle persone che si trovano a vivere un disagio nella propria vita sessuale, ma che al tempo stesso non si recano dal medico.
“Rispetto a qualche anno fa quando si proponeva quasi esclusivamente una terapia cortisonica, oggi non solo si possono associare – con più che buoni risultati – anche altri farmaci per lo più a base di vitamina E ed altri integratori in grado di favorire il ripristino di una più fisiologica idratazione ed elasticità della cute” spiega a OggiScienza Stefano Lauretti, urologo del Centro di Urologia e Riabilitazione Uro Sessuale del S. Caterina della Rosa, Casa della Salute della ASL Roma2 e organizzatore del convegno insieme al dottor Enzo Palminteri.
“Abbiamo inoltre aperto la strada alla medicina rigenerativa, che rappresenta la frontiera per la cura di questo tipo di malattie. Si tratta di prelevare alcune cellule sane, per esempio dal sangue o dal grasso del paziente, e iniettarle – dopo averle adeguatamente preparate – nella parte malata in modo che queste stesse cellule riattivino le aree malate e sclerotizzate, facendo recuperare così al tessuto elasticità ed una maggiore irrorazione.”
Può colpire chiunque
Non è una malattia genetica, né ci sono cause note sicuramente scatenanti, sebbene sia documentata l’associazione con alcuni fattori di predisposizione come l’obesità, la presenza di malattie metaboliche come il diabete, o l’abitudine al fumo. La malattia può anche insorgere in seguito a traumi genitali o in associazione a malattie immunitarie come la psoriasi, spesso finendo per confondere il lichen con quest’ultima e quindi di fatto non trattandolo adeguatamente.
“Nonostante non si tratti di una malattia genetica, nel senso che non è legata a un preciso gene modificato, alcuni studi condotti all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno osservato che vi è una predisposizione genetica in rami familiari dove è frequente la presenza di malattie autoimmuni” conclude Lauretti. “I pazienti con lichen oggi possono avere una vita sessuale soddisfacente, ma è fondamentale che il trattamento inizi il prima possibile e che si resti sotto controllo per tutta la vita”.
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