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Joan Procter, la dottoressa dei draghi

La storia della donna che amava i rettili è il soggetto di un albo illustrato, da poco arrivato in Italia per Splen Edizioni.

Sulla scrivania ci sono barattoli in vetro, matite, taccuino e lente d’ingrandimento per studiare e poi illustrare squame a cicloidi o chigliate. Siamo nello studio di un’importante erpetologa e nei risguardi di copertina di Joan Procter, la dottoressa dei draghi. La donna che amava i rettili scritto da Patricia Valdez e interpretato per immagini da Felicita Sala, premio Andersen 2020 come migliore illustratrice. Arriva in Italia grazie a Splen Edizioni, ma la storia proviene da oltremanica, ancor prima delle Guerre Mondiali.

Ci troviamo a Londra, a inizio Novecento. Joan Beauchamp Procter ha pochi anni, ma il momento del tè pomeridiano è già diventato sua abitudine, con ospiti scivolosi e squamosi che pasticciano nei piattini e si tuffano nelle tazze. Mentre le coetanee leggono storie di draghi e principesse, Joan legge di serpenti e coccodrilli. A 16 anni riceve in regalo un cucciolo di coccodrillo da passeggio. Scrive spesso a George Boulenger, curatore della sezione rettili e pesci del Museo di Storia Naturale di Londra, “Insieme conversavano di squame, forme, dimensioni, colori e perfino di evoluzione”. Finite le superiori diventa la sua assistente e lì al museo si sente a casa, circondata da copiose collezioni. 

A 19 anni pubblica il suo primo articolo scientifico. Crea modellini di vipere velenose e tenaci testuggini, disegni per le teche del museo. Quando il curatore va in pensione è Joan a sostituirlo. “Gli uomini di ritorno dalla guerra si sorprendevano nel vedere una donna a capo del museo, ma i tempi stavano cambiando. Anche grazie a Joan”.

L’albo illustrato

Joan Procter, la dottoressa dei draghi è un albo illustrato biografico che racconta la storia di una celebrità della comunità scientifica, innamorata di serpenti, ramarri, lucertole, tartarughe e coccodrilli. Joan è stata un’importante erpetologa, ma anche una divulgatrice scientifica a tutto tondo. Allestimenti museali, illustrazioni scientifiche, partecipazione a convegni e merende scientifiche con bambine e bambini sono stati complementari alla sua attività di ricerca.

Grazie alla sensibilità e all’attenzione rivolta al grande pubblico, Joan Procter comprende le paure popolari riguardanti le nuove scoperte scientifiche. “Correva voce che esistesse un lucertolone mangiauomini, più veloce di un’automobile, più forte di un bue”. Si chiama Drago di Komodo e Joan lo porta con sé sul palco del convegno della Società Zoologica di Londra, per condividere gli esiti dei suoi studi, dimostrando che non è cattivo ed è grande al massimo 3 metri, come possiamo verificare anche noi, confrontando la testimonianza di Joan con la lettura di Giganti per davvero, un’altro albo illustrato pubblicato da Editoriale Scienza che abbiamo recensito qui.

In tutto il mondo gli scienziati leggevano le ricerche di Procter e anche noi lettori e lettrici possiamo farlo, per soddisfare le curiosità che emergono mentre accompagniamo figli, nipoti o alunni e alunne in questa scoperta per immagini.

Qui possiamo leggere 8 articoli di Joan Procter pubblicati tra il 1920 e il 1923 e scoprire direttamente dalle sue osservazioni lucertole e serpenti della Persia e della Mesopotamia, rane e salamandre dall’arcipelago indo-australiano e dal Sud America. Questi articoli ci sono stati generosamente offerti dalla Biodiversity Heritage Library, un consorzio di biblioteche specializzate in botanica e storia naturale che collaborano nella digitalizzazione di opere sulla biodiversità da loro possedute e le rendono disponibili ad accesso aperto.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Veronica Ruberti
Laurea in Scienze Cognitive e master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. Adora gli albi illustrati, la radio e la loro evoluzione digitale. Lavora in Fondazione per la Scuola, si occupa di comunicazione e formazione docenti per una scuola innovativa, creativa e inclusiva. Ha raccontato curiosità scientifiche ai microfoni di Radio Capodistria nella rubrica Spicchio di Scienza, scrive di divulgazione scientifica per l’infanzia.