“Sulle Alpi”, una passeggiata letteraria con Irene Borgna
Un libro per i più giovani che presenta i nostri monti sotto vari aspetti: dalla scienza alla storia, è un modo per conoscere e imparare a viverli rispettandone la natura.
Maestose e insieme fragili, le Alpi sono parte della nostra storia, oltre che della nostra geografia; le abbiamo vissute in passato e le viviamo oggi, un po’ più attrezzati, con le sciate invernali e le passeggiate estive. Per farle conoscere nella loro complessità anche ai più giovani, una strategia potrebbe essere la lettura di “Sulle Alpi” (Editoriale Scienza, 2020, 18,90 euro).
Un po’ di scienza…
L’autrice è Irene Borgna: laureata in filosofia e con un dottorato in antropologia alpina, lavora nelle Aree protette delle Alpi Marittime occupandosi di divulgazione in campo ambientale, ed è anche guida naturalistica. In effetti, un’autrice perfetta per raccontare le Alpi, e che riesce a farlo a tutto tondo.
Il libro descrive questi monti dal punto di vista scientifico guardando alla loro geologia e alle caratteristiche orografiche, guardando alla biologia e presentando i loro animali e le loro piante. Le prime sezioni del volume sono infatti dedicate a raccontare l’origine delle Alpi, l’importanza dei ghiacciai (e le minacce cui sono sottoposti), quindi le specie più rappresentative. Ci sono le grandi foreste e piccoli fiori, e poi i tantissimi animali: Borgna ci parla di quelli che si arrampicano, quelli che strisciano, di quelli – come gli insetti – che spesso ignoriamo addirittura.
Nel farlo, spiega anche di quanto e come la nostra presenza li influenzi. Dall’abbandono dei monti e il conseguente aumento del numero di specie del Novecento e alla creazione di aree protette, dai rischi rappresentati da piante e animali invasivi al conflitto con il lupo, non manca nulla per far conoscere ai ragazzi quelle dinamiche che si svolgono sulle nostre vette, complesse ma spiegate in modo chiaro e diretto.
… E un po’ di storia
Ma, andando avanti nella lettura, diventa chiaro che la scienza, peraltro sempre trattata con rigore, non è l’unico modo per leggere le Alpi. Borgna ci parla infatti di storia e di sport, di isole linguistiche e prospettive future. Il libro diventa un percorso che non solo ci porta a conoscere questi monti, ma anche a capire come, nel tempo, ci siamo rapportati con loro (anche dal un punto di vista estetico!). In effetti, l’attenzione per il rapporto che la nostra specie ha con l’ambiente naturale non viene mai meno. Se all’inizio si parla di ghiacciai che si sciolgono e specie vegetali aliene, più avanti Borgna ci ricorda anche, per esempio, la fortificazione avvenuta in seguito al Trattato di Utrecht, nella prima metà del Settecento, fino ad arrivare a domande ben più attuali, come “ha senso fabbricare neve artificiale che richiede tante risorse in termini di acqua ed energia, e per quanto potremo continuare a farlo?”.
Emerge chiaramente dalla lettura come il nostro rapporto con la montagna, come quello con altri ambienti d’altronde, possa essere ambivalente: c’è il fascino che esercita e che ha portato persone straordinarie a scoprirla, raggiungendo anche le vette più alte; e c’è l’abuso quando, per supplire alla scomodità della vita ad alta quota, rischiamo di trasformare i monti “in una brutta copia della città”.
Interviste e disegni
A intervallare il libro si trovano anche una serie d’interviste che ci permettono di conoscere le Alpi sotto un altro aspetto ancora, quello di chi ci lavora. Sono pastori, guide, ricercatori – e questi ultimi consentono quindi anche di dare uno sguardo a cosa significhi studiare l’ambiente alpino e, contemporaneamente, far conoscere ai ragazzi la realtà della ricerca scientifica.
Le immagini di Suzy Zanella accompagnano il testo in ogni pagina. Sono disegni, oppure disegni che ricalcano fotografie, che da una parte illustrano spiegazioni e racconti (un valido aiuto per riconoscere, per esempio, un abete da un pino, o per restituirci i volti delle grandi alpiniste e dei grandi alpinisti del passato) e dall’altro restituiscono meravigliosamente l’incanto di quanto descritto a parole.
Alla fine di questo percorso tra scienza e storia, tra animali e persone, troviamo i consigli per vivere noi stessi, al meglio, le Alpi: cosa portarci (o non portarci) dietro, ma soprattutto come riuscire ad apprezzarne il valore immateriale, come il silenzio e le notti stellate, usando i piedi più che la macchina e gli occhi più che il cellulare.
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