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Breve storia del sangue, di Rose George

Un testo che racconta la storia e le scoperte scientifiche legate al "liquido della vita", attraversando temi e continenti, passato e presente, scienza e tradizione.

Breve storia del sangue (Codice edizioni, 29€), di Rose George, è un compendio di tutto ciò che dobbiamo sapere sul sangue. Numeri, date, fatti storici, curiosità, scoperte scientifiche e resoconti di medicina tradizionale: l’autrice ci racconta tutto sul sangue, che da sempre è un fluido che affascina e al tempo stesso impaurisce; così come allo stesso tempo può salvare la vita o uccidere gli esseri umani.

Rose George è una giornalista e scrittrice britannica, che si era già occupata di fluidi corporei nel precedente Il grande bisogno (Bompiani, 2010), testo sui rifiuti fisiologici umani. Nel suo ultimo lavoro la giornalista si concentra sul liquido vitale per eccellenza, a cui dedica nove capitoli densi di ricerca (i viaggi dell’autrice per scrivere il libro sono stati molti). Caratterizzato da accuratezza scientifica e storica il viaggio alla scoperta del sangue passa attraverso diversi aspetti più o meno noti del prezioso fluido rosso.

Sangue che salva, sangue che uccide

Ogni tre secondi, da qualche parte nel mondo, una persona riceve il sangue di uno sconosciuto. A livello globale, 13.282 centri sparsi in 172 Paesi raccolgono 110 milioni di donazioni di sangue. Negli Stati Uniti ne vengono trasfuse 16 milioni di unità all’anno; nel Regno Unito 2,5 milioni.” Le trasfusioni e la loro storia occupano gran parte del lavoro di George. Raccontando al lettore sia gli eventi che hanno portato al perfezionamento della tecnica (inizialmente si iniettavano addirittura liquidi come vino, latte o sangue di diversi animali) sia il contesto storico in cui ciò è avvenuto, l’autrice fornisce uno spaccato della medicina negli anni delle guerre mondiali particolarmente avvincente e curato.

Di particolare rilevanza è poi l’analisi della diffusione di sangue infetto negli anni ’80 e le relative implicazioni etiche e scientifiche dell’usare sangue ottenuto da donatori a pagamento: “Come si fa a rendere sicuro il sangue? Secondo l’OMS andrebbe preso da donatori che lo fanno volontariamente e che quindi non hanno motivo di mentire sulle proprie condizioni di salute. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i donatori a pagamento sono più facilmente indotti a mentire. È ovvio: vogliono continuare a essere pagati. Ed è anche più probabile che queste persone provengano da fasce della società che versano in condizioni di salute peggiori. Ma le scorte di sangue americane hanno sempre fatto affidamento sul commercio e sui pagamenti”.

L’utilizzo delle sanguisughe: dalla pratica medievale ai nuovi studi scientifici

Anche se spesso usate a casaccio in passato, in quanto elemento fondamentale della medicina umorale che si basava sull’estrazione di sangue per “bilanciare” gli umori del corpo, esistono ancora oggi allevamenti di sanguisughe. L’autrice ne ha visitato uno situato in Galles, che alleva le Hirudo medicinalis, ovvero le “sanguisughe medicinali”, considerate dalla Food and Drug Administration come “attrezzatura medica commercializzabile”.

Utilizzate in chirurgia dei lembi, sebbene possano sembrare un metodo antiquato e disgustoso, i pochi allevamenti esistenti hanno un florido commercio in tutto il mondo. La riluttanza di operatori sanitari e pazienti e il fatto che un uso eccessivo richieda poi il dover ricorrere a trasfusioni, le rende comunque una pratica medica poco utilizzata, e nemmeno globalmente accettata. Il capitolo dedicato a questi viscidi animali e al loro legame con il sangue regala però al lettore un dettagliato resoconto storico su una delle tecniche più utilizzate della medicina del passato.

Il sangue mestruale

Buona parte del libro è poi dedicata al sangue mestruale, fluido da cui l’autrice afferma essere partita l’idea da cui ha iniziato a scrivere il saggio. Le mestruazioni sono da sempre oggetto non solo di vergogna e malessere per le donne, ma in alcuni casi anche di vera e propria discriminazione e maltrattamenti. Non solo in passato ma anche oggi, ci sono comunità che isolano le donne nei cinque giorni del mese in cui sanguinano, per via di credenze totalmente errate sulla natura del sangue mestruale.

Il viaggio in India e Nepal che l’autrice racconta rivela al lettore come ancora nel 2020 ci siano ragazze che devono abbandonare gli studi per la mancanza di servizi igienici adeguati nelle scuole o per non potersi permettere gli assorbenti. In merito, è particolarmente avvincente la storia dell’imprenditore indiano Arunachalam Muruganantham che ha inventato una macchina per produrre assorbenti igienici a basso costo in India, rivoluzionando il mercato e con esso la vita di migliaia di donne nel subcontinente.

Il sangue mestruale, anche se in modo meno forte, è comunque fonte di problemi anche in occidente, dove sebbene non obblighi le donne a isolarsi come in alcune comunità rurali, suscita comunque ancora sentimenti di disgusto e vergogna. Ecco perché viene solitamente rappresentato pubblicamente (per esempio nelle pubblicità degli assorbenti), come un liquido blu, invece che con il suo reale colore rosso, come a voler evitare di toccare la sensibilità dei più, come se nessuno ne conoscesse il colore.

Donne e sangue

Questo liquido così tanto associato alla vita, alla morte, alla nascita, e inesorabilmente alle donne, è stato maggiormente studiato dagli uomini. Ma c’è una donna, una scienziata inglese, che sebbene poco famosa ha invece avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della donazione di sangue per le trasfusioni. L’autrice le dedica un capitolo: si tratta di Janet Vaughan, ematologa inglese che organizzò un servizio efficiente di trasferimento del sangue ottenuto da donatori durante la seconda guerra mondiale, trasportandolo in bottiglie del latte modificate.

L’attenzione alle donne è presente in tutto il libro, che non è solo un testo di storia della medicina e di storia delle scoperte scientifiche maggiori legate al fluido fondamentale per la vita umana, ma anche un’analisi approfondita di come alcune discriminazioni di genere passino proprio per il sangue.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Francesca Zanni
Ho frequentato un corso di Giornalismo Culturale e tre corsi di scrittura creativa dopo una laurea in Storia Culture e Civiltà Orientali e una in Cooperazione Internazionale. Ho avuto esperienze di lavoro differenti nella ricerca sociale e nella progettazione europea e attualmente mi occupo di editoria. Gattara, lettrice accanita e bingewatcher di serie TV.