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I cani sincronizzano il comportamento, con adulti e ragazzi

Diversi studi hanno indagato la capacità dei cani di sincronizzarsi, per esempio nel movimento, con gli adulti – un comportamento che indica affiliazione e ricettività. Un nuovo lavoro mostra che ciò può avvenire anche con i compagni umani più giovani.

La tendenza a sincronizzarsi, per esempio nei movimenti, nei gesti e nelle azioni, è diffusa in diverse specie, compresa la nostra. In generale, è considerata un fattore importante per la coesione sociale, e non solo all’interno di una singola specie. Infatti, la sincronizzazione può verificarsi anche tra specie diverse, e in particolare tra umano e cane: per esempio, il cane può tendere a mantenersi vicino all’uomo, o stare in piedi quando anche il proprietario sta in piedi, o guardare nella stessa direzione.

Tuttavia, gli studi sono sempre stati condotti sugli adulti: che dire di quanto avviene tra il cane e i suoi compagni umani più giovani? Un lavoro recentemente pubblicato su Animal Cognition indaga proprio quest’aspetto, mostrando che in effetti la sincronizzazione del movimento si verifica anche tra il cane e i bambini, anche se meno di quanto avvenga con gli adulti. Un elemento importante per ragionare sulle interazioni tra i bambini e i cani in casa, anche nel contesto degli interventi assistiti con gli animali.

Sincronizzarsi: muoversi insieme e stare vicini

Per lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Oregon State University, è stato coinvolto un gruppo di ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, l’83 per cento dei quali con una disabilità intellettiva. Ai ragazzi era chiesto di muoversi lungo delle linee colorate poste sul pavimento di una stanza vuota, seguendo le istruzioni dei ricercatori, con a fianco il proprio cane senza guinzaglio. I ricercatori hanno registrato gli esperimenti e analizzato il comportamento del cane, guardando in particolare a tre aspetti: quanto il movimento fosse sincronizzato rispetto al ragazzo (ossia quanto si muovevano o stavano fermi insieme), quanto la coppia si manteneva vicina (cioè se il cane rimaneva entro il metro di distanza) e infine quanto il cane manteneva lo stesso orientamento del ragazzo.

Per tutti e tre gli aspetti analizzati, i risultati dell’esperimento mostrano una sincronizzazione significativa tra cane e compagno umano. Come spiega Monique Udell, autrice dello studio, in un comunicato, «Questo studio suggerisce che i cani prestino molta attenzione ai ragazzi con cui vivono. Sono ricettivi e in molti casi si sincronizzano con loro, indicando un’affiliazione positiva, un fondamento per costruire legami forti».

Non proprio come con gli adulti

Allo stesso tempo, però, è interessante notare che, rispetto quanto indicano gli studi sulla sincronizzazione condotti con gli adulti, la sincronizzazione del cane con i ragazzi è minore. Per esempio, la sincronizzazione “attiva”, cioè quella riguardante il movimento, è stata osservata nel 60,2% dei casi cane-ragazzo, ma gli studi condotti con gli adulti la riportano per l’81,2% dei casi (un po’ meno quando i test sono condotti con cani di canile). La prossimità, con il cane che si mantiene entro il metro di distanza da ragazzo, è stata riscontrata nel 27, 1% delle volte, ma nel quasi 73% delle volte quando l’esperimento è condotto con un adulto (mancano studi precedenti sull’orientamento del corpo con cui fare il confronto).

Da cosa questo dipenda non è del tutto chiaro, e i ricercatori condurranno altri studi per cercare d’identificare i fattori che determinano le differenze tra gli adulti e i ragazzi.

Una relazione da scoprire

«Abbiamo ancora molto da imparare sulla relazione tra il cane e i bambini. Speriamo che questa ricerca possa fornire informazioni utili per avere risultati positivi e mitigare invece i rischi, aiutando i ragazzi a interagire con i cani in modo tale da migliorare la relazione e, in ultima analisi, il benessere di entrambi», commenta Udell.

Gli studi, infatti, mostrano che il rapporto con un cane può avere molti risvolti positivi per i ragazzi (e gli adulti), per esempio nella gestione dell’ansia e nello sviluppo sociale, elementi che possono essere anche alla base degli interventi assistiti con i cani (OggiScienza ne ha parlato qui). Cercare di portare al meglio questo rapporto, quindi, può quindi essere di grande valore; come scrivono gli autori, dal momento che la sincronizzazione comportamentale ha mostrato di rafforzare l’affiliazione, svolgere attività che la promuovono o che puntano a rafforzarla può migliorare le interazioni tra cani e ragazzi sia in casa sia in un contesto terapeutico.

«A volte non diamo abbastanza credito ai bambini e ai cani», conclude la ricercatrice. «La nostra ricerca suggerisce che con un po’ di guida sia possibile fornire esperienze di apprendimento importanti e positive già a partire da una giovane età, qualcosa che può fare la differenza nella vita di entrambi».


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Photo by Joe Fish on Unsplash

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia. 

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Anna Romano
Biologa molecolare e comunicatrice della scienza, amo scrivere (ma anche parlare) di tutto ciò che riguarda il mondo della ricerca.