AMBIENTE

Uno spazio per parlare di inquinamento, biodiversità, politiche ambientali e molto altro.

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Un mostro per amico

AMBIENTE - Mattina brumosa di metà dicembre 2009. Sette capodogli vengono trovati spiaggiati sulla costa garganica, nei pressi del lago di Varano (Foggia). Due animali sono inizialmente ancora vivi, agonizzanti. Moriranno qualche giorno dopo il ritrovamento, nonostante i molteplici tentativi di salvarli. Molti i curiosi e i fari accesi dei media. Gli esperti brancolano nel buio, difficile dare una causa certa all’evento. Intanto cresce una generale impressione di cordoglio. Non è forse un caso che il ministro Prestigicomo affermi ‘l’eutanasia era impossibile’, quasi si trattasse di esseri umani. Ed è proprio all’emergere di questa diffusa sensazione di compassione che pongono la loro attenzione Giovanni Bearzi e i suoi collaboratori in un articolo pubblicanto recentemente su Aquatic Conservation
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Biodiversità: le cose da fare

Alla vigilia della Conferenza della Convenzione Onu sulla diversità biologica, un gruppo di esperti di Cambridge fa il punto della situazione e indica la strada da seguire nei prossimi anni per proteggere davvero la ricchezza principale del pianeta.
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Mediterraneo da vedere

AMBIENTE - Le foto di Alessandro Duci raccontano che il mar Mediterraneo sa ancora stupire l’appassionato subacqueo: immagini scattate nei fondali di Cervo, nel ponente ligure, a pochi metri dalla costa che svelano la ricchezza di questi fondali in tutti i mesi dell’anno. Nel Mare Nostrum sono presenti più di 16 mila specie tra piante e animali, ma solo una piccola percentuale di queste viene tutelata da chi deve gestire questo patrimonio naturale straordinario.
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L’invasione gelatinosa

AMBIENTE - La prima vittima italiana di una medusa è stata “punta” mentre stava facendo il bagno a Porto Tramatzu, in Sardegna. Morire in Mediterraneo a causa dell’attacco di un animale è cosa più unica che rara. Nessuno ricorda casi di punture mortali di medusa nel Mediterraneo.
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La catastrofe del Pakistan

NOTIZIE - Le immagini dal satellite mostrano la tragedia che ha investito il Pakistan: non si tratta solo di una devastazione naturale, ma di un evento che ha delle implicazioni sul clima, sulla società, sull’economia, sulla politica, sulla popolazione che vanno al di là di una, per quanto storica, inondazione.
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Alghe depurative

AMBIENTE - Uno studio americano propone le alghe come alternativa “verde” per migliorare la qualità dell'acqua, riducendo la contaminazione da azoto e fosforo.
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Oceani di plastica

AMBIENTE - Nell'Oceano Atlantico, al largo della costa degli Stati Uniti, si trova un'enorme discarica fluttuante. Negli ultimi 20 anni questo vortice non si è allargato, nonostante sia cresciuto enormemente lo smaltimento della plastica. Secondo gli scienziati i rifiuti potrebbero essere affondati.
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Le orche e il mistero della menopausa

AMBIENTE - Nonostante le differenze nella struttura sociale tra gli esseri umani e questi cetacei, la ricerca inglese ha dimostrato che in entrambe le specie le femmine, con l’avanzare della età, diventano sempre più legate geneticamente alle altre femmine del gruppo familiare in cui vivono. Noi questo gruppo lo chiamiamo famiglia, per le orche l’unità familiare è il pod. A causa di questa vicinanza genetica e sociale le femmine più anziane si impegnerebbero per la sopravvivenza delle femmine più giovani aiutandole a crescere la prole. Questa situazione crea un ruolo (quello che noi abbiamo imparato a chiamare nonna) dove il successo genetico del gruppo può dipendere da femmine che mettono a disposizione delle altre la loro esperienza e smettono di riprodursi per aiutare quelle più giovani ed inesperte. Questa, secondo gli autori dello studio, sarebbe una spiegazione plausibile del perché solo alcune specie di mammiferi hanno evoluto il meccanismo della menopausa, in cui le femmine smettono di riprodursi nonostante abbiano ancora davanti molti anni da vivere.
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Parla forte non ti sento

Ridurre l’impronta ecologica acustica: è questo il messaggio che emerge dalla seconda conferenza internazionale sull’effetto del rumore sugli organismi marini, iniziata oggi a Cork (Irlanda). L’inquinamento acustico è uno dei problemi emergenti a livello internazionale, passato alla ribalta dopo l’evidenza che il rumore di fondo degli oceani mondiali è cresciuto di più di 10 dB negli ultimi quarant’anni anni. L’aumento del traffico marittimo così come molte altre attività umane (survey sismiche, sonar, costruzioni sottomarine, etc) sono i maggiori responsabili in questo processo.
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