CULTURA

COSTUME E SOCIETÀCULTURALA VOCE DEL MASTER

Le parole nei libri e l’umore storico

LA VOCE DEL MASTER - È possibile rendere l’antropologia una disciplina quantitativa e collegare il lessico e l’emotività dei libri con gli eventi storici? Questa è la domanda a cui ha tentato di rispondere un gruppo di ricercatori delle Università britanniche di Bristol, Sheffield e Durham, che ha utilizzato un approccio sistematico nell’analizzare milioni di libri in formato digitale. La ricerca ha stabilito che nei testi in lingua inglese, negli ultimi cinquanta anni, l’uso di termini con contenuto emotivo è in calo costante. I dettagli dello studio sono stati pubblicati il 20 marzo su Public Library of Science ONE. Il primo autore dell’articolo è l’antropologo italiano Alberto Acerbi, che ha studiato all’Università di Siena e ora è ricercatore presso il dipartimento di archelogia e antropologia dell’Università di Bristol. L’analisi metodica dei testi digitali ha richiesto la suddivisione dei termini con contenuto emozionale in sei categorie: rabbia, disgusto, paura, gioia, tristezza e sorpresa. Il trend generale è un utilizzo sempre meno frequente dagli anni ’60 in poi, soprattutto per i termini legati al disgusto. Fanno eccezione le parole che esprimono paura, in controtendenza dagli anni ’80
CRONACACULTURA

Famelab 2013, le selezioni di Bologna

Famelab, la competizione internazionale conosciuta come il "talent show della scienza" dall'anno scorso parla anche italiano. Le selezioni locali per partecipare alla finale nazionale di Perugia quest'anno si svolgono in sette città e ieri è stata la volta di Bologna.
COSTUME E SOCIETÀCRONACAINFOGRAFICHE

Cibo sprecato

CRONACA -Ogni tanto capita anche a me. Nonostante non sia un’amante delle scorte alimentari e sia molto attenta al pareggio di bilancio tra il cibo acquistato e il numero di pasti da cucinare, quella vaschetta di gelato, dimenticata in freezer da qualche mese, è finita nella spazzatura. Secondo uno studio sullo spreco domestico realizzato da Last Minute Market e Università di Bologna, 6 italiani su 10 buttano il cibo almeno una volta alla settimana, 1 su 10 addirittura una o due volte la settimana. In un anno, secondo l'Eurostat, arriviamo a sprecare 149 kg di cibo a testa
CULTURALIBRI

LIBRI – Da qui all’infinito

Una riflessione sul futuro della scienza: è il sottotitolo del libro, pubblicato da Codice Edizioni, che affronta le tematiche più calde della scienza di oggi, la connessione tra la scienza e la società ed esplora quelle che sono le frontiere ancora aperte della scienza.
AMBIENTECOSTUME E SOCIETÀPOLITICASALUTE

Obama e la politica degli hamburger

AMBIENTE - Quando, nel 1937, Richard e Maurice McDonald, fondarono il primo ristorante McDonald's a San Bernardino, in California, non potevano certo immaginare quello che sarebbe successo. Anno dopo anno, l’idea del fast food conquistò gli Stati Uniti e via via l’intero pianeta. Oggi l’intuizione di Richard e Maurice si è trasformata in un impero economico. McDonald conta più di 30mila punti vendita in tutto il mondo (13mila negli Stati Uniti), quasi mezzo milione di dipendenti e serve 48 milioni di clienti al giorno. Assieme a McDonald's, altri marchi come Wendy’s, Burger King, Kentucky Fried Chicken e Jack in the Box si sono diffusi a partire dagli States, con migliaia di punti vendita e miliardi su miliardi di incassi. Il fast food che va a braccetto con l'industria della carne, rappresenta più che mai un modello di consumo che fa soldi e allo stesso tempo mette in ginocchio l’intero pianeta. Chissà se Obama, che anche nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione ha dichiarato di voler guidare la lotta ai cambiamenti climatici, lo considera uno tra i settori chiave da rivoluzionare
eventi

FameLab – fino al 3 maggio in 7 città italiane

EVENTI - Tre minuti di celebrità per giovani ricercatori che vogliono cimentarsi nella divulgazione scientifica. Torna anche quest'anno FameLab Italia, il talent show della scienza aperto a scienziati, giovani ricercatori, insegnanti e studenti universitari tra i 18 e i 40 anni che vogliono raccontare in modo avvincente e chiaro quello di cui si occupano tutti i giorni o spiegare un argomento scientifico particolare. Raccontare la scienza per fare appassionare la giuria di esperti che valuterà le performance e li potrebbe far arrivare alla finale di FameLab International che si svolgerà a giugno in Inghilterra.
COSTUME E SOCIETÀ

Twitter ti dice se hai l’influenza

COSTUME E SOCIETÀ - Un po' mi inquieta. Ditemi voi che ne pensate. Un team di scienziati dell'Università Rocherster si è inventato una app (GermTracker, che deriva da uno studiocondotto l'anno scorso, nell'aerea di New York) che permette di capire se e quando una persona si ammalerà basandosi sulla sua attività su Twitter. Il sofware usa tutti i dati possibili: i contenuti degli status ma anche la posizione geografica dell'utente basandosi sui dati forniti dai dispositivi mobili. L'approccio è interessante (veloce e basso costo) per quel che riguarda il monitoraggio dei focolai epidemici, ma il software può fare di pù: può dare indicazioni ai singoli per esempio su quali posti evitare fornendo anche dati sulla probabilità di ammalarsi a seconda delle attività già svolte e quelle che si vogliono svolgere in futuro
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