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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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I parassiti del futuro che minacciano i lemuri

CRONACA - Tra i primati a maggiore rischio di estinzione ci sono numerose specie di lemuri del Madagascar: la continua distruzione del loro habitat forestale a causa della massiccia presenza umana e la caccia spietata a scopo alimentare a cui sono soggette diverse specie sono le principali cause del loro declino demografico. A queste minacce se ne aggiunge un’ulteriore, anch’essa indirettamente di origine antropica, e riguarda la futura espansione dei loro parassiti
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OggiScienza TV – La scienza e gli scienziati nel processo de L’Aquila

OGGISCIENZA TV - Processo de L'Aquila. La sentenza a sei anni di carcere a 7 dei partecipanti alla riunione della Commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009 fa molto discutere. Ieri, a meno di dieci giorni dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza, lo stesso pm Fabio Picuti chiede l'archiviazione dell'inchiesta a carico dell'ex capo della Protezione Civile e di Daniela Stati (ex Assessore regionale abruzzese alla Protezione Civile). Guido Bertolaso e Stati erano indagati per omicidio colposo e lesioni in un filone di indagini parallelo a quello del processo ai sismologi. Dato che le motivazioni della sentenza del giudice Marco Billi sono basate in buona parte sul fatto che i partecipanti si sarebbero prestati a un'operazione mediatica architettata proprio da Bertolaso, ci si chiede allora dove stia (almeno) la coerenza. OggiScienza ha seguito il processo e commentato la sentenza. Le questioni aperte da questa vicenda sono moltissime, oggi ne approfondiamo alcune con Giulio Selvaggi, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, all’epoca del terremoto direttore del Centro Nazionale Terremoti, e oggi uno degli imputati di questo processo.
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Una giornata alla Commissione Europea (e un premio!)

SALUTE - Allora, innanzitutto lasciate che mi pavoneggi un poco: abbiamo vinto! O meglio Daniela Cipolloni l'altro ieri ha vinto (come terza classificata) il Premio Salute per Giornalisti della Commissione Europea per l'articolo pubblicato su OggiScienza sulle Banche private del sangue dai cordoni ombelicali! Brava Dani e brava OS. Il premio è stata l'occasione per la bella Daniela (e per il suo direttore, cioè io) di recarsi a Bruxelles, molto emozionate visto che ancora non si spaeva chi erano i vincitori, insieme ai giornalisti selezionati di 27 paesi membri (e i loro "editori")
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All’origine delle sirene

CRONACA - Tra i mammiferi acquatici il gruppo che comprende lamantini (3 specie della Famiglia Trichechidae: Trichechus manatus, Trichechus senegalensis, Trichechus inunguis) e dugonghi (1 sola specie della Famiglia Dugongidae: Dugong dugon) è quello dei sirenidi (Ordine Sirenia), gli unici a nutrirsi esclusivamente di piante acquatiche. Inoltre, a differenza di cetacei e pinnipedi, la storia evolutiva di questo ordine è ancora poco documentata a causa della scarsità di fossili a disposizione della comunità scientifica. Dal punto di vista filogenetico, i sirenidi sono universalmente riconosciuti come appartenenti ad un clade dei Paenungulata che comprende gli elefanti (Ordine Proboscidea) e gli iracoidei (Ordine Hyracoidea) di probabile origine africana (qui l'albero filogenetico dei mammiferi). I fossili più antichi (circa 48-50 milioni di anni fa) e quelli con caratteristiche più primitive di sirenidi, invece, appartengono alla famiglia Prorastomidae (generi Prorastomus e Pezosiren) e provengono dalla regione delle isole caraibiche. Questa incongruenza tra studi filogenetici e resti fossili ha da sempre limitato molto le speculazioni sull'evoluzione e la diversificazione di questo gruppo di mammiferi
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Dalle stalle alle stelle

CRONACA - Il senso degli scarabei per le stelle. È proprio il caso di dirlo, almeno per gli stercorari: gli scarabei che si nutrono di sterco, trasportato sotto forma di caratteristiche palline più grandi di loro, per orientarsi nelle notti senza luna usano proprio le stelle e in particolare quelle della Via Lattea. La prova? La troviamo negli esperimenti raccontati in un articolo pubblicato su Current Biology: i primi che documentano negli insetti questo comportamento, noto finora solo negli uccelli, nelle foche e negli esseri umani
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AllTrials: Big Pharma deve registrare tutti i test clinici

POLITICA - In scienza, politica ed economia, i dati poco lusinghieri sono spesso ignorati. Quando un ricercatore testa un'ipotesi, conduce degli esperimenti che gli portano dei risultati precisi. Se un esperimento non supporta l'ipotesi iniziale, il ricercatore ha la possibilità di fare due cose: ripetere l’esperimento fino a quando non mostra quello che si voleva dimostrare (continuando a tirare due dadi, arriverà il momento un cui si vedrà apparire un doppio uno) abbandonare l’ipotesi e riformularne un’altra basandosi sulle nuove prove raccolte. I bravi ricercatori seguono la seconda strada, ma è bene ricordare al pubblico pagante che in alcuni casi, questa seconda possibilità è un lusso, non è applicabile o è volutamente ignorata. Sorvolare su dati non accondiscendenti è un problema ben documentato nel mondo scientifico, e si manifesta in modo rimarcato nel mondo dell’industria farmaceutica
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Neanderthal? Peccato, sarà per un’altra volta

CRONACA - Impossibile: questo è termine che ho sentito ripetere allo sfinimento quando ho cominciato a chiedere vari esperti un'opinione sulla clonazione del Neanderthal. La notizia di ieri era più o meno questa: secondo George Church, della Harvard Medical School i tempi sono maturi per clonare breve termine un individuo dell'antica specie: "serve solo una donna avventurosa che presti il suo utero" ha concluso lo scienziato. L'affermazione ha scatenato il finimondo. La discussione si è naturalmente concentrata sugli aspetti etici, sui quali al momento non mi avventuro, ma naturalmente ci si è anche chiesti se questa clonazione sia davvero possibile. "È impossibile!" afferma con sicurezza David Caramelli, esperto di DNA antico che lavora dell'unità di antropologia molecolare all'Università di Firenze. "Già la povera Dolly, clonata da DNA integro e perfettamente conservato, aveva i suoi problemi, per esempio non ha vissuto molto perché pur essendo appena nata la sua età biologica era quella del DNA da cui era stata clonata. Figuriamoci se parliamo di DNA antico." Il DNA antico ha dei problemi già per essere recuperato, ma anche riuscendo a farlo, gli errori sono tanti, perché può essere letto male. "È vero che con l'avanzare delle conoscenze e della tecnologia questi errori stanno via via diminuendo, ma anche pochissimi, anche una sola mutazione puntiforme,nell'organismo vivente può portare a gravi problemi di salute, per cui il nostro Neanderthal non se a passerebbe bene" precisa Caramelli. "A oggi comunque un genoma completo di Neanderthal non esiste. Abbiamo poco meno di 5 miliardi di paia di basi, ne manca dunque ancora un miliardo per avere un genoma completo"
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Una questione di etichetta

NOTIZIE - È possibile che cambiando il modo in cui sono scritte le etichette dei valori nutrizionali le persone riescano a fare scelte migliori in fatto di cibo? È quello che si sono chiesti alla Food and Drug Administration (FDA) americana per tentare di arginare il fenomeno in crescita dell'obesità. Rese obbligatorie in tutti i paesi dell'Unione Europea con un'emanazione del 2011 e presenti negli Stati Uniti da più di vent'anni, le etichette nutrizionali contengono molte informazioni sul contenuto del prodotto: dalla quantità di grassi, fibre e vitamine ai valori energetici. Le informazioni che possono aiutare i consumatori a scegliere in materia di cibo sono quindi già presenti sulle etichette, ma i consumatori come e quanto usano queste informazioni? Quello che è emerso in quasi dieci anni di studi dell'Obesity Working Group dell'FDA è che è in aumento la percentuale di consumatori che legge le etichette nutrizionali ma che alla maggior parte di questi ultimi non piace la matematica: si creano quindi confusioni e malintesi quando un prodotto confezionato contiene diverse porzioni, anche da usare nello stesso pasto
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