A proposito dell'inchiesta della magistratura su Alfredo Fusco, in dicembre Retraction Watch si chiedeva se era il caso di "criminalizzare" le scorrettezze scientifiche e Nature rispondeva “Chiamate la polizia”. La domanda viene posta di nuovo, accompagnata da un sondaggio.
Per la Commissione Affari sociali della Camera è no: lo schema di decreto che dovrebbe recepire la direttiva dell'Unione europea sulla protezione degli animali usati a fini scientifici non va bene. Con un parere ufficiale emesso il 5 febbraio scorso, la Commissione ha dunque bocciato il decreto.
Voglio diamanti, voglio una mazza da golf, voglio un pony per cavalcarlo due volte, annoiarmi, poi venderlo per farci la colla!” diceva il Grinch, accusando l’imperante consumismo natalizio. E se si parla di Natale, il primo pensiero va all’albero: tutti quegli abeti finti e veri, che decorano i nostri salotti fino a gennaio per poi venire… ripiantati? Riposti in cantina? Gettati via?
Da oggi i cittadini italiani potranno scegliere in che stato farsi curare senza doversi sobbarcare sulle spalle l’onere di tutte le spese, purché optino per una struttura pubblica.
Non sono servite a molto le audizioni di alcuni noti scienziati che chiedevano di ridiscutere l’articolo 13 della Direttiva europea sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Il 1 agosto infatti la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il provvedimento che di fatto limiterà non poco la ricerca biomedica italiana.
In questo momento (dalla mattina del 17 giugno) sono in atto le audizioni, volute dalla Commissione Affari sociali della Camera, per ridiscutere l’articolo 13 della Direttiva europea sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Una piccola prima vittoria per tutti gli scienziati che si sono opposti ai divieti contenuti in questo articolo e per il Gruppo 2003 per la ricerca, che da qualche giorno ha lanciato un appello – che ha raccolto più di mille firme – chiedendo che l’articolo fosse riscritto. Se così non fosse verrebbe messo in discussione il lavoro di molti ricercatori e la figura stessa della ricerca italiana nello scenario europeo: in ballo gli studi sulle dipendenze, sugli xenotrapianti e la ricerca di base in generale