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L’odore dell’ansia

Occhio allo stress, per chi è di naso fino: la realtà, in stato d’ansia, puzza! È quanto sostengono gli scienziati del team dell’Università del Wisconsin e Madison Waisman Center, guidati dal professor Wen Li.

Meglio prendere il babau per le corna

LA VOCE DEL MASTER - I bambini che evitano le situazioni che li spaventano sono più portati a sviluppare disturbi d’ansia: è quanto emerso da uno studio effettuato dalla Mayo Clinic su più di 800 bambini d’età compresa tra 7 e 18 anni. La ricerca, pubblicata su Behavior Therapy, si è basata su due questionari da 8 domande ciascuno, uno destinato ai bambini, l’altro ai loro genitori. I questionari hanno indagato l’attitudine dei bambini a rifuggire le situazioni che li preoccupano, ad esempio chiedendo loro se tendevano a stare lontani da ciò che ritenevano pericoloso. Nel caso dei genitori, invece, veniva chiesto se i loro figli avessero l’abitudine di rimandare le attività che li mettevano in agitazione. I bambini con un alto punteggio, ad indicare la tendenza a evitare le situazioni spaventose, riesaminati un anno dopo avevano sviluppato problemi d’ansia

La mamma è depressa? Il bimbo lo sente

SALUTE - Mentre il feto cresce nel grembo della madre, riceve costantemente suoi messaggi. Ma non si tratta soltanto del battito del suo cuore o della musica che ascolta e che tamburella con le dita sulla pancia. Al feto arrivano anche segnali chimici, attraverso la placenta. Un nuovo studio, che sarà pubblicato sul prossimo numero di Psychological Science, rivista dell'Association for Psychological Science statunitense, ha scoperto che tra le informazioni che arrivano al feto ci sono anche quelle sullo stato mentale della madre. Se la madre è depressa, per esempio, ciò influisce sullo sviluppo del bambino dopo la nascita.

Vi sembrate normali?

CRONACA - Al congresso europeo di neuropsicofarmacologia che si tiene a Parigi, è stato presentato uno studio secondo il quale il 38% della popolazione europea soffre di turbe mentali. Sarebbe una sottovalutazione. Non mi credete? E va bene. Cito dall'articolo di Kerri Smith su Nature: Ogni anno oltre 160 milioni di europei, il 38% della popolazione, soffrono di turbe mentali, secondo un rapporto reso pubblico dallo European Brain Council e dallo European College of Neuropsychopharmacology. Lo European College of Neuropsychopharmacology fa parte dello European Brain Council nel quale è presente “l’industria”. “Turbe” comprende problemi mentali, psichiatrici e neurologici. Fra i più diffusi: ansia, insonnia e depressione che rappresentano il 14%, il 7% e il 6,9% del totale. Il progetto originale era di studiare tutte le turbe cerebrali, divise in due categorie: mentali o psichiatriche come la depressione e la schizofrenia, e malattie neurologiche come l'ictus, la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson. Ma non sono stati in gradi di stimarne la prevalenza poiché molti di queste sono concomitanti.
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