Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech CRONACA - Ha svelato la natura della polvere interstellare, ha descritto nel dettaglio le lune di Saturno, scoprendo...
Le immagini di JunoCam scattate dalla sonda Juno forniscono nuove informazioni sul pianeta Giove. Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS SCOPERTE – Un...
NOTIZIE - Il fenomeno è stato inizialmente rilevato il 5 dicembre del 2010, dagli strumenti della sonda Cassini (la missione sviluppata dalla NASA, in collaborazione con ESA e ASI, che è entrata nell'orbita di Saturno il 30 giugno 2004) e ieri sulla rivista Science sono stati pubblicati i risultati più approfonditi ottenuti grazie alle osservazioni del Very Large Telescope (VLT) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (ESO) che si trova in Cile.
Nell'emisfero nord di Saturno si è sviluppata una tempesta così potente da estendersi in tutto il pianeta e per la prima volta un fenomeno di questo genere è stato osservato con gli infrarossi termici, permettendo di valutare le differenze di temperatura. Si tratta di tempeste piuttosto rare che sono state osservate solamente sei volte dal 1876 a oggi, l'ultima risale infatti al 1990. L'atmosfera del pianeta Saturno è solitamente calma, ma circa una volta all'anno (che corrispondono a una trentina di anni terrestri), con l'arrivo della primavera nell'emisfero nord del pianeta, dalla zona sotto le nuvole l'aria calda sale e provoca fenomeni simili ai temporali, che possono estendersi e amplificarsi.
Quarant'anni dopo il primo sbarco gli scienziati discutono se tornare sulla Luna oppure no. Nel 2004, durante l'amministrazione George W. Bush, la Nasa dichiarò di voler riportare l'umanità sul suolo lunare entro il 2020. Ma la comunità scientifica non è tutta dello stesso parere. Tornare richiederebbe grandi finanziamenti e qualcuno pensa che forse sia meglio puntare direttamente alla colonizzazione del Pianeta Rosso, dove l'uomo, e la donna, non hanno ancora messo piede. Convinto sostenitore di un ritorno alla Luna è Roberto Vittori, astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea, il primo cosmonauta italiano, ovvero il primo italiano a salire sulla capsula russa Soyuz, dove ha viaggiato per ben due volte: nel 2002 con la missione Marco Polo, e nel 2005 con la missione Eneide. Attualmente Vittori è a Houston in addestramento per la sua prossima missione sulla Stazione Spaziale Internazionale che, secondo gli accordi tra l'Agenzia Spaziale Italiana e la NASA, avverrà a bordo dello Space Shuttle nel 2010, per poi tornare sulla Soyuz nel 2013
Il satellite Cassini continua le straordinarie osservazioni del più elegante dei pianeti del nostro Sistema Solare, Saturno. L'ultima della scoperte resa possibile dalla missione che vede partecipare NASA, ESA e ASI (l'Agenzia Spaziale Italiana) è la presenza di sale nell'anello più esterno del Pianeta. Secondo gli scienziati questo sale proverrebbe da una luna di Saturno, Encelado, e sarebbe prova della presenza di acqua salata sul corpo celeste. I bacini di acqua salata sarebbero, a detta degli esperti, una delle condizioni favorevoli per la vita, come la intediamo noi sulla Terra. OggiScienza ha chiesto i particolari di questa scoperta a Enrico Flamini, responsabile per l'Agenzia Spaziale Italiana della parte italiana della missione Cassini
Potrebbe essere della materia oscura l'anomala quantità di antimateria avvistata dall'esperimento Pamela. Lo rivela un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature realizzato da un team internazionale coordinato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.