WHAAAT? Il venerdì casual della scienza - Nel parco nazionale del Queensland Springbrook, in Australia, un gruppo di scienziati guidati da Andrew Baker ha scoperto una nuova specie di marsupiale dalle curiose abitudini sessuali, l'Antechinus arktos. Per il team australiano scoprire antechini è ormai all'ordine del giorno, si tratta infatti della terza nuova specie che descrivono in tre anni; lo studio è stato pubblicato su Zootaxa.
Libertà di ricerca? Scordatevela, dicono agli scienziati la maggioranza repubblicana al Congresso statunitense, il governo canadese e quello australiano.
Fino ad alcune decine di migliaia di anni or sono, il continente australiano era abitato da specie molto diverse da quelle attuali: in particolare, tra Australia, Nuova Zelanda e Tasmania erano presenti organismi di dimensioni enormi, se comparate con quelle attuali, la cosiddetta megafauna.
COSTUME E SOCIETÀ - In un panorama scientifico in continuo divenire in cui le nostre conoscenze vengono quotidianamente modificate e messe in discussione da nuove scoperte, favorite a loro volta dallo sviluppo di tecnologie di indagine sempre più economiche e all'avanguardia, poche informazioni sono considerate in qualche modo 'consolidate'. Nell'ambito dello studio dell'evoluzione umana e del popolamento della nostra specie dell'intero pianeta, una di queste conoscenze acquisite riguarda la colonizzazione del continente australiano e il successivo isolamento delle popolazioni giunte in questi territori dopo il primo imponente episodio migratorio. In generale, infatti, si è sempre pensato che le prime popolazioni umane giunsero in Australia intorno a 40.000 anni fa e che, almeno fino ai tempi storici, queste rimasero isolate dal resto dell'umanità (a parte contatti puntiformi con gli abitanti di Nuova Guinea e delle isole indonesiane e melanesiane).
Questo punto fermo era basato su diversi studi che avevano confrontato il DNA degli aborigeni australiani con quello di diverse popolazioni provenienti da tutti gli altri continenti. Forse però questi studi non erano così approfonditi e condotti su campioni troppo ristretti poter cogliere alcuni importanti dettagli, come si legge sulle pagine della rivista PNAS in una ricerca condotta da Irina Pugach del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia ed altri ricercatori di svariate nazionalità che mette in dubbio questa nozione largamente condivisa.
Lo studio ha analizzato, e successivamente confrontato tra loro, la varibilità all'interno dei genomi di aborigeni australiani, abitanti della Nuova Guinea e delle maggiori isole del Sudest asiatico, nonché di alcune popolazioni indiane provenienti dalle regioni da cui probabilmente partirono gli antenati dei primi colonizzatori dell'Australia.
NOTIZIE - Vi ricordate di "who's a climate scientist?", il rap prodotto da un manipolo di coraggiosi scienziati del clima australiani? Coraggiosi è davvero il termine giusto, visto che fare lo scienziato del clima in Australia non sembra cosa semplice. Come riporta il Canberra Times, più di 30 ricercatori (ecologi, esperti di politiche ambientali, meteorologi, e fisici dell'atmosfera) "stanno ricevendo un flusso di email abusive con minacce di violenza, stupro, campagne di diffamazione pubblica, attacchi ai familiari". La polizia è già intervenuta e sta indagando sull'origine di queste email.
Quando l’estremo sudoccidentale dell’Australia soffre la siccità, l’estremo nordorientale dell’Antartide viene flagellata da tempeste di neve. È questo lo strano legame scoperto tra il clima di questi due continenti. Sembra inoltre che l’attività antropica renda questa connessione più intensa