Un nuovo fossile descritto sull'ultimo numero di Nature fornisce importanti informazioni sull'evoluzione dell'ecolocalizzazione, tipica dei cetacei odontoceti, ovvero i cetacei dotati di veri e propri denti, come delfini, orche e capodogli.
Nel corso dei decenni sono stati individuati diversi processi di formazione di nuove specie. Tra questi, i due principali meccanismi di speciazione di cui sono state portate innumerevoli evidenze sono quello allopatrico e quello simpatrico.
Dopo il recente sequenziamento dell'intero genoma della balenottera minore, la rivista Nature Communication ha pubblicato i risultati di quello del primo cetaceo di acqua dolce: si tratta del baji (Lipotes vexillifer), o delfino bianco dello Yangtze, specie che ha lottato per decenni contro le invasive pratiche umane che hanno fortemente interessato il fiume cinese, uno dei più inquinati al mondo, ma che è ritenuta estinta dal 2006 (la IUCN la identifica come possibly extinct). I quattro individui da cui è stato prelevato il DNA erano pertanto conservati in diversi laboratori asiatici.
CRONACA - Vivono nell'acqua ma respirano aria come noi, viaggiando negli oceani di tutto il mondo: sono le balene le protagoniste del nuovo studio pubblicato su Nature Genetics, e in particolare i loro adattamenti all'ambiente marino.
Gli scienziati del Korea Institute of Ocean Science and Technology hanno presentato il sequenziamento ex novo del genoma di una balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata) particolarmente adatta allo studio grazie alla sua ampia diffusione, e ne hanno confrontato le caratteristiche con quelle di altre specie come la balenottera comune, il tursiope e la neofocena.
A soli ottanta chilometri a sud-est della punta di Capo Passero, estremo margine meridionale della Sicilia, i ricercatori ascoltano i fondali marini grazie a una torre per il rilevamento dei neutrini.