“È il tuo turno di cambiare il mondo” così termina il video di presentazione del Google Science Fair 2013, una competizione, interamente online, che vede coinvolti ragazzi di tutto il mondo tra i 13 e i 18 anni.
Lavorare in squadra non è facile, in ufficio come nell’evoluzione. Eppure non è detto che il furbetto dell’ufficio accanto abbia sempre la meglio. Agire solo per il proprio utile, a volte, può essere svantaggioso; almeno biologicamente parlando. E infatti, uno dei più grandi rompicapi dei biologi è capire come il comportamento collaborativo si concili con la teoria dell’evoluzione. La cooperazione sembrerebbe in contraddizione con i principi evoluzionistici: se solamente il più adatto sopravvive, i geni legati al comportamento dell’individuo che lavora per beneficiare la popolazione in cui vive non sarebbero ereditati e quindi, col tempo, il comportamento cooperativo, scomparirebbe. Ma forse non è così. È quanto mostra una ricerca dell’istituto americano MIT appena pubblicata su Nature che risolve il rompicapo come fosse un gioco. Anzi, con la teoria dei giochi.