Anche in Italia da qualche anno gli scienziati si divertono a raccontare le proprie ricerche a un pubblico eterogeneo in pochissimo tempo. La sfida è riuscire a appassionare e coinvolgere, semplificando i contenuti senza banalizzare i risultati di anni di lavoro.
Famelab, la competizione internazionale conosciuta come il "talent show della scienza" dall'anno scorso parla anche italiano. Le selezioni locali per partecipare alla finale nazionale di Perugia quest'anno si svolgono in sette città e ieri è stata la volta di Bologna.
EVENTI - Tre minuti di celebrità per giovani ricercatori che vogliono cimentarsi nella divulgazione scientifica. Torna anche quest'anno FameLab Italia, il talent show della scienza aperto a scienziati, giovani ricercatori, insegnanti e studenti universitari tra i 18 e i 40 anni che vogliono raccontare in modo avvincente e chiaro quello di cui si occupano tutti i giorni o spiegare un argomento scientifico particolare. Raccontare la scienza per fare appassionare la giuria di esperti che valuterà le performance e li potrebbe far arrivare alla finale di FameLab International che si svolgerà a giugno in Inghilterra.
JEKYLL - Quanto possono durare tre minuti? Pochissimo se devi comunicare al pubblico – appassionandolo – un argomento scientifico. È ciò che viene richiesto ai partecipanti di FameLab, il talent-show della comunicazione della scienza, che quest’anno, per la prima volta, è arrivato in Italia. A Trento, Perugia, Napoli e Bologna, scienziati, ricercatori e insegnanti sono saliti su un palco, davanti al pubblico e a una videocamera e, in centottanta secondi, hanno cercato di convincere una giuria di esperti della loro efficacia comunicativa, per accedere alla finale di Perugia del 4 maggio. Per vedere come funziona e cosa succede veramente, mi sono iscritto e ho partecipato alle eliminatorie nel capoluogo emiliano.
L’appuntamento è fissato per le ore 18 all’Arterìa, un locale ricavato da una vecchia cantina interrata, proprio dietro le due torri più celebri della città.