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Studiare i cromosomi fetali senza buchi: sul mercato Usa il primo test

SALUTE - Ci siamo. Dopo anni di annunci inseguiti da smentite, è arrivato sul mercato il primo test non invasivo per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche su sangue materno. O almeno così lo presenta la ditta produttrice. A guardar bene, il test qualche carattere sperimentale ce l'ha ancora e il mercato è per ora ristretto soltanto a una ventina di grandi città degli Stati Uniti, ma non importa: un traguardo è stato tagliato e a questo punto la concorrenza farà il resto, accelerando ricerca e risultati. Il test in questione, della californiana Sequenom, si chiama MaterniT21 e promette di rilevaregià dalle 10 settimane di gravidanza un'eventuale trisomia 21 del feto (la presenza di tre cromosomi 21, uno in più del normale: una condizione che causa sindrome di Down) a partire da un semplice prelievo di sangue materno. Oltre agli entusiasmi, però, non mancano perplessità sull'applicazione e la diffusione di questo tipo di test

La mamma è depressa? Il bimbo lo sente

SALUTE - Mentre il feto cresce nel grembo della madre, riceve costantemente suoi messaggi. Ma non si tratta soltanto del battito del suo cuore o della musica che ascolta e che tamburella con le dita sulla pancia. Al feto arrivano anche segnali chimici, attraverso la placenta. Un nuovo studio, che sarà pubblicato sul prossimo numero di Psychological Science, rivista dell'Association for Psychological Science statunitense, ha scoperto che tra le informazioni che arrivano al feto ci sono anche quelle sullo stato mentale della madre. Se la madre è depressa, per esempio, ciò influisce sullo sviluppo del bambino dopo la nascita.