archivegalassie

SCOPERTE

Misurate le dimensioni del buco nero MQ1

CRONACA - Ci sono buchi neri che riescono ad avere un impatto devastante all’interno delle galassie che li ospitano. E non parliamo di enormi buchi supermassicci ma di buchi neri di massa stellare, relativamente modesti, eppure capaci di influenzare con la loro attività il gas che li circonda e, in una reazione a catena, la formazione stellare e l’intera evoluzione galattica.

Perdi peso e resti in forma (galattica)

Anche per le galassie il movimento aiuta a perdere peso. Alcuni ricercatori guidati dall'italiana Raffaella Morganti dell'Istituto olandese per la Radioastronomia, hanno finalmente fornito una spiegazione della perdita di massa osservata in molte galassie. In particolare, lo studio pubblicato recentemente su Science sembra confermare l'ipotesi secondo cui a causare questo fenomeno siano i buchi neri supermassicci presenti al centro di queste galassie.
CULTURALIBRI

LIBRI – Viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità a oggi

Dall’antichità fino all’astronomia e all’astrofisica moderna, passando per Copernico, Galileo e Newton. È il libro “Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità a oggi”, Editoriale scienza. I nomi in copertina sono noti: Margherita Hack fisica, astrofisica, per trent’anni direttrice dell’osservatorio astronomico di Trieste ma anche divulgatrice infaticabile. L’abbiamo sentita in radio e a conferenze, l’abbiamo vista in tv e l’abbiamo letta nei tantissimi libri pubblicati.

Le gemelle della Via Lattea

CRONACA- La Via Lattea ha una gemella: anzi, due. Un ricerca presentata pochi giorni fa all'assemblea generale dell'Unione astronomica internazionale a Pechino ha trovato il primo gruppo di galassie con caratteristiche simile alla nostra. Si tratta di un ritrovamento raro nel gruppo di galassie di cui fa parte la Via Lattea, il Gruppo Locale. La Via Lattea è una galassia abbastanza tipica se vista isolata dal suo intorno ma, se considerata insieme alle sue vicine, le Nubi di Magellano, è molto rara, e c'era una probabilità concreta che fosse un esemplare unico nel suo genere. Almeno finché uno studio del Gruppo Locale non ha trovato altri due esemplari molto simili. L'astronomo Aaron Robotham, che divide la sua attività tra la sezione del Centro internazionale di ricerca radioastronomica dell'Università dell'Australia occidentale e l'Università di St. Andrews in Scozia, ha cercato gruppi di galassie simili alla nostra nella mappa più dettagliata a oggi disponibile del Gruppo Locale, il Galaxy and Mass Assembly survey, un progetto che conduce studi cosmologici attraverso apparecchiature terrestri e spaziali di ultima generazione, oltre a indagare su formazione ed evoluzione delle galassie
LA VOCE DEL MASTER

Missione Planck: intervista a Carlo Baccigalupi

LA VOCE DEL MASTER - Ultime dalla missione Planck. Il satellite ha individuato enormi nubi di gas freddo e una misteriosa nebbia di microonde che potrebbe aiutarci a capire le origini della materia oscura nella nostra galassia. Ce le racconta in un’intervista il Professor Carlo Baccigalupi, uno dei responsabili del Planck Data Processing Centre di Trieste. (Il servizio è stato realizzato da Isabella Buono, Elisa Corni, Alice Pace)

Hubble fotografa Centauri A

NOTIZIA - Hubble ci ha inviato dettagli mai visti della parte polverosa della galassia Centaurus A, conosciuta anche come NGC 5128, nota per le sue linee di materiale scuro. Le osservazioni sono state possibili grazie al suo strumento più avanzato, la Wide Field Camera 3, che permette di acquisire e combinare immagini a diverse lunghezze d'onda. Oltre alle caratteristiche dello spettro visibile, questa immagine composita mostra la luce ultravioletta proveniente dalla stelle giovani e la luce nel vicino infrarosso che permette di osservare i dettagli solitamente oscurati dalla polvere. L'immagine, catturata nel luglio 2010, ma resa pubblica dalla NASA solo oggi, rivela il bagliore degli ammassi di stelle giovani (blue star clusters) e lascia intravedere le regioni mai viste prima

E un pizzico di materia oscura

NOTIZIE - Né troppa né troppo poca: ci vuole la giusta quantità di materia oscura per avviare la formazione di una galassia massiccia. È quanto scoperto con l’Herschel Space Observatory.

Un’antichissima metropoli galattica

NOTIZIE - È stata scoperta una struttura che potrebbe essere la più antica e lontana antenata delle moderne galassie. Risale a circa 1 miliardo di anni dopo il big bang, contiene una quasar luminosa, una gran quantità di gas e ha un elevatissimo tasso di formazione di stelle.

La galassia cresce mangiando

CRONACA - Le galassie spesso si fondono in maniera violenta ad altre galassie. In buona sostanza si scontrano e diventano una sola “cosa” più grande. Così si è sempre creduto crescano le galassie, ma oggi grazie alle osservazioni fatte da un gruppo di astronomi europei con il Very Large Telescope che si trova in Cile, è stato possibile ipotizzare una nuova modalità di crescita, che, se confermata, significherebbe dover riscrivere molte teorie astronomiche attualmente considerate come “dati di fatto”. Pare, infatti, che le galassie crescano non solo aggregandosi ad altre, ma anche “mangiucchiandosi” il gas freddo a loro circostante; una volta ingerito, questo gas viene utilizzato per la formazione di nuove generazioni di stelle.

Novità dal centro della Galassia

NOTIZIE - Due enormi globuli sono stati scoperti intorno al nucleo della nostra Galassia dall’osservatorio spaziale Fermi in orbita intorno alla Terra. Potrebbero essere i residui di un’esplosione di un grande buco nero.
1 2 3
Page 2 of 3