L'era glaciale è iniziata nel 1934, si apprende dal sito Critica scientifica sotto la penna di un eroe del neo-creazionismo italiano, eppure i media tacciono. Da oggi non più.
Più vicini al traguardo, almeno così sembrerebbe dagli ultimi dati diffusi dall’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sulle emissioni di gas serra nel nostro Paese.
AMBIENTE - Le mucche producono metano, tanto, trooppo, e mentre c'è chi cerca disperatamente tracce di questo gas nell'atomsfera marziana (che indicherebbero la presenza di vita) c'è anche chi dall'altra parte chi vorrebbe diminuirne la concentrazione atmosferica sul nostro Pianeta. Il metano infatto è uno dei gras responsabili dell'effetto serra e dunque del riscaldamento globale.
C'è da dire che alcune mucche sono meno "metanifere" (ruttano e fanno meno "ariette" delle altre) e quindi potrebbero essere selezionate. Inotre alcune modifiche nella gestione degli allevamenti, per esempio nel cibo potrebbe aiutare. Ma per mettere in atto queste azioni servono dati precisi sulle emissioni degli animali e in questo viene in aiuto un progetto che intende mettere le mucche "in rete", proprio come i nostri computer. Il progetto è promosso dall'agenzia scientifica Australiana CSIRO e si basa su un dispositivo miniaturizzato wireless che verrà ingerito dagli animali. Il dispositivo resterà nello stomaco della mucca (per la precisione nel rumine la parte dove si forma il gas) per diverse settimane e misurerà la quantità di gas con un sistema a infrarossi. Tutta la mandria viene messa in rete perché i dispositivi saranno fra loro collegati in wireless. Questa metodologia potrà monitorare in tempo reale le emissioni delle mucche in modo da intervenire rapidamente per esempio mutando la dieta deegli animali.
POLITICA - La volete anche voi una "Costituzione Energetica" nel nostro Paese? Mi spiego meglio. L'anno scorso un gruppo di studenti di Fisica dell'Università di Trieste e dottorandi e giovani ricercatori di molti istituti internazionali, a seguito della catastrofe ambientale seguita al terremoto giapponese, si mette a lavorare per raccogliere e diffondere informazione oggettiva sulle conseguenze del disastrio di Fukushima. Lo stesso gruppo succesivamente si pone un obiettivo più ambizioso e cioè promuovere il raggiungimento di una strategia equilibrata di approvigionamento energetico a livello nazionale. Il gruppo chiede a gran voce la costituzione di una Conferenza Nazionale sull'Energia che punti a eleborare una Costituzione Energetica sulla quale fondare i piani strategici nazionali per l'approvvigionamento di energia
Nature Climate Change pubblica in open access un’altra ricerca su come frenare il riscaldamento globale nel caso non siano prese misure efficaci per abbassare le emissioni di gas serra. La firma anche Ken Caldeira, il cui entusiasmo per la geoingegneria su vasta scala sembra temperato da un'insolita dose di scetticismo.
AMBIENTE - Nel 2011 è andata meglio. Le emissioni di gas serra, pari a oltre 4 miliardi di tonnellate, sono diminuite del 2,5% nei Paesi dell'Unione Europea, dopo l'aumento del 2,4% registrato nel 2010.
La conferma arriva dagli ultimi dati rilasciati dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea). I Paesi che aderiscono al protocollo di Kyoto sono stati ancora più virtuosi con una riduzione del 3,5%. Tutto questo nonostante l'aumento del Pil e il maggior consumo di carbone.
Il buon risultato è stato possibile grazie al clima favorevole: l'inverno mite ha infatti contribuito a ridurre il fabbisogno di riscaldamento e quindi il consumo di gas naturale. Anche il continuo aumento delle fonti di energia rinnovabile ha favorito il taglio delle emissioni di gas serra.
Nel complesso nei Paesi dell'Ue27, i gas serra emessi sono passati da circa 5,6 miliardi di tonnellate nel 1990 a 4,6 miliardi nel 2011, diminuendo del 17,5% rispetto all'anno di riferimento del protocollo di Kyoto. Nei 15 Paesi aderenti a Kyoto il calo è stato del 14,1%.
Un risultato sicuramente più che apprezzabile. Ma per sapere quale Paese è stato più virtuoso bisognerà attendere ottobre, quando l'Aea pubblicherà un rapporto dettagliato per ogni Stato delle emissioni di gas serra nel Vecchio continente.