"Abbiamo individuato dieci regole ben precise che, se applicate durante la realizzazione di un libro, possono appianare gli scogli dell’illeggibilità":...
CRONACA - I circuiti attivati nel cervello per leggere un testo in cinese e uno in francese, o in un’altra lingua alfabetica, sono gli stessi, come hanno dimostrato i ricercatori guidati da Stanislas Dehaene del National Institute of Health and Medical Reserach in Francia in uno studio pubblicato su PNAS . Identiche inoltre non sono solo le aree coinvolte ma anche i due network, quello visivo e quello motorio, presi in considerazione dallo studio, anche se con intensità differenti tra ideogrammi e alfabeto. Aver considerato occhio e mano – e non udito, come nelle ricerche precedenti – ha quindi permesso di dare una svolta ai circuiti cerebrali in funzione e alle caratteristiche universali della lettura.
Per comprendere meglio questi processi e i risvolti pratici dello studio abbiamo intervistato Alfonso Caramazza, direttore del Laboratorio di neuropsicologia cognitiva dell’Università di Harvard e del Centro Interdipartimentale Mente–Cervello dell’Università degli Studi di Trento.
CULTURA - Quanti studenti aprono un libro solo per il piacere di leggere e non perché obbligati dagli insegnanti o dai genitori? Secondo i dati dell'indagine Pisa - Ocse 2009 quasi due terzi degli studenti quindicenni dei Paesi Ocse dichiarano di leggere almeno un'ora al giorno per pura passione, senza alcun obbligo scolastico. Leggono per lo più riviste e giornali. E sono le ragazze a leggere di più, circa il 70% contro il 50% dei ragazzi. Tra i Paesi europei l'Italia si difende abbastanza bene: con il 66,1% di studenti amanti della lettura si colloca non solo sopra la media Ocse, ma anche prima della Francia, del Regno Unito e della Germania. Tuttavia la percentuale è scesa dal 69,4% registrato nel 2000. Una tendenza che è comune alla maggior parte dei Paesi esaminati, con picchi massimi in Portogallo (-16,8 punti percentuali) e nella Repubblica Ceca (-16,7 p.p.)