AMBIENTE - Uno studio internazionale, condotto dall’Università di Southampton, ha permesso la creazione del primo database globale open-access per il...
FUTURO - Per fare una medusa ci vuole un ratto. Per la verità, nel meraviglioso mondo della biologia sintetica bastano solo alcune cellule cardiache del roditore, montate su un'impalcatura di silicone. Tutto qui: con questi pochi materiali di base un gruppo di ricerca congiunto tra il Caltech Biological Propulsion Lab e il Disease Biophysics Group di Harvard è riuscito a ricostruire in laboratorio una medusa artificiale che assomiglia moltissimo a una medusa vera
OggiScienza TV - Un mare di meduse
I grandi sciami di bellissime meduse non rappresentano solo un potenziale fastidio per i bagnanti, ma possono alterare significativamente gli ecosistemi marini. Ne parliamo con Ferdinando Boero, docente di zoologia e biologia marina dell’Università del Salento.
CUCINA - Robert Condon e altri biologi americani, canadesi e francesi hanno studiato per anni le comparse di due specie, rappresentative dell'intera famiglia, nell'estuario della York River, baia di Chesapeake. Ne hanno messe in vasca e analizzato il flusso energetico, cioè il tasso di carbonio, assorbito e riemesso sia da loro che dai batteri ai quali s'accompagnano di solito, dei gamma-proteobatteri, antichi anch'essi e finora piuttosto rari.
La Mnemiopsis leidyi e la Chrysaora quinquecirrha, già note per aver depauperato la biodiversità in altri estuari, trasformano l'energia del plancton di cui si nutrono in una biomassa gelatinosa che toglie l'appetito a qualunque predatore. Il carbonio contenuto nel plancton, sottratto ai pesci e ai frutti di mare, quindi alla dieta umana, viene riemesso dalle meduse nel proprio muco a beneficio esclusivo dei batteri di compagnia che, in loro presenza, lo metabolizzano sei volte più in fretta. Ma lo usano per respirare, invece che per crescere e moltiplicarsi, quindi rigurgitano sotto forma di CO2. La produzione del gas serra è notevole. Negli esperimenti in vasca, le meduse rilasciavano da 25 a 30 volte più carbonio che azoto, mentre nella materia organica marina il rapporto normale è di sei a uno.
AMBIENTE - La prima vittima italiana di una medusa è stata “punta” mentre stava facendo il bagno a Porto Tramatzu, in Sardegna. Morire in Mediterraneo a causa dell’attacco di un animale è cosa più unica che rara. Nessuno ricorda casi di punture mortali di medusa nel Mediterraneo.