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Il cervello del bambino si allena con la mamma

20 minuti di esercizio fisico moderato tre volte alla settimana: una ricetta semplice e poco impegnativa da seguire durante la gravidanza, che come spiega l’autore dello studio Dave Ellemberg potrebbe fare la differenza per il futuro del bambino. La ricerca è stata presentata al congresso Neuroscience 2013, e si è svolta in collaborazione tra l'Università di Montreal e il l’ospedale pediatrico CHU Sainte-Justine.

Microarray prenatali: una novità controversa

SALUTE - Cariotipo molecolare. A molti queste parole suoneranno oscure, ma sono di sicuro familiari a mamme e papà in attesa di un bimbo. Già, perché si tratta dell'ultima frontiera (o moda?) della diagnosi prenatale. Il punto di partenza è sempre una procedura invasiva - amniocentesi o villocentesi - ma la novità sta nel tipo di analisi dei cromosomi fetali, già pronta - dicono alcuni - a sostituire il cariotipo tradizionale. Ma c'è anche chi frena, sottolineando qualche importante zona d'ombra, e in particolare una certa percentuale di risultati "dubbi", buoni soltanto a gettare in un'ansia terribile i futuri genitori

Un’ipotesi alternativa sul parto umano

CRONACA - Perché i bimbi umani nascono assolutamente inermi e decisamente meno sviluppati dei cuccioli degli altri mammiferi? È una questione su cui gli evoluzionisti si sono scervellati per decenni ma che trova al momento ipotesi ancora parzialmente messe alla prova. Un nuovo studio di imminente pubblicazione su PNAS offre dati a supporto di una teoria recente, affossando invece quella attualmente più accreditata. La questione è questa: gli esseri umani nascono con il cervello che è grande il 30% di quello adulto, e hanno una corposa fase di sviluppo fuori dall'utero della mamma. Se è vero che anche altre specie nascono parzialmente sviluppate, nessuna ci eguaglia (caso a parte rappresentano i marsupiali). Faccio un esempio che dovrebbe chiarire: anche gli scimpanzè nascono parzialmente non sviluppati, ma un essere umano per raggiungere lo sviluppo comprarabile a quello di un neonato di scimpanzè dovrebbe stare nella pancia di mamma dai 18 ai 21 mesi, invece dei 9 canonici