"Recursive Fury", l'analisi delle reazioni suscitate in rete da un articolo degli stessi autori su opinioni controfattuali o infondate in materia di scienza, è stato ritrattato dalla rivista Frontiers in Psychology per via di un "contesto legale" poco chiaro. Non è bastato a placare la furia ricorsiva.
Un mese fa hanno fatto scalpore le dichiarazioni del neo-premio Nobel per la medicina Randy W. Schekman sulle riviste scientifiche attualmente leader del settore, cioè Nature, Science e Cell. Secondo Schekman queste infatti danneggiano la scienza perché, nonostante l'impact factor di un giornale sia inadeguato a definire la qualità dei singoli lavori di ricerca, una pubblicazione nei top journals rimane un riconoscimento influente. Da parte loro, inoltre, i grandi editori seguono logiche squisitamente commerciali, privilegiando i lavori più "accattivanti" e non necessariamente i più meritevoli, come dimostrerebbe la grande quantità di studi ritrattati (per non parlare di quelli che non sono ancora stati ritrattati ma che lo meriterebbero, come il famoso studio sui batteri all'arsenico pubblicato su Science).
Su Scienza in rete, i ricercatori parlano della qualità sempre più scadente della ricerca biomedica. Colpa dell'incompetenza statistica degli autori? Dell'open access predatorio che li induce in tentazione? O dei direttori di laboratori o di riviste che non si assumono le proprie responsabilità?
La OMICS/Scholar Central di Hyderhabad è nella Beall's list degli editori "predoni". Il suo direttore, Srinubabu Gedela, se ne lamentava su Nature, sebbene pretenda dai 2.700 ai 3.600 dollari a pubblicazione e a sorpresa, i prezzi non essendo indicati sul sito.
Elsevier, il gigante dell'editoria accademica, ha annunciato l'uscita di Water Resources and Economics, una nuova rivista dedicata allo sfruttamento delle risorse idriche e alla sua dimensione economica e finanziaria. Rivolta a economisti, scienziati e ingegneri, la rivista è realizzata in associazione con la International Water Association (IWA, organizzazione non governativa che si occupa di sostenibilità ambientale) e la European Association of Environmental and Resource Economists (EAERE, un'importane associazione economico-ambientale).
In una lettera aperta l'Attivissimo Alessio Guglielmi chiedeva al dott. Francesco Celani dell’INFN qualche evidenza della peer-review durata un anno alla quale era stato sottoposto il recente articolo di Celani et al. Per motivi umanitari (1), la custode incolla la risposta arrivata in copia pure a lei.
Un minuto dopo la mezzanotte del 1 aprile, da fonte autorevole si apprendeva dell'articolo di 11 ricercatori dell’INFN, 6 di due aziende in Italia e 1 di un'azienda britannica, sulla fusione fredda avvenuta nella cella che Francesco Celani va costruendo dal 1989. Prima la custode ammira la forma, poi passerà ai contenuti.
Vi è mai capitato, in orari antelucani, di imbattervi nelle trasmissioni dell'Università Telematica Internazionale Nettuno? Dal 1992 il Consorzio NETTUNO (Network per l'Università Ovunque) prima solo attraverso i canali televisivi, ora naturalmente affiancando Internet, ha consentito a migliaia di studenti dell'area euro-mediterranea di conseguire una laurea a distanza.
Ora però, come scrive Tullio de Mauro su Internazionale, in Europa Ecco s'avanza uno strano docente, e non se ne parla abbastanza. L'Europa infatti sembra pronta per il lancio del sui primo provider MOOC, iVersity.