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OggiScienza TV – Evoluzione, quo vadis?

OGGISCIENZA TV - Dall'8 al 10 febbraio, al Museo di storia Naturale di Milano, l'Evolution day festeggerà la sua decima edizione. Le isole, di terra e di mare, sono le protagoniste di questa edizione; mondi affascinanti in cui i processi di evoluzione accelerano e si rendono più facilmente osservabili. Gli arcipelaghi verranno “esplorati” dalla voce di esperti nazionali e internazionali, che li racconteranno attraverso gli occhi delle loro diverse discipline, dalle più moderne come la genetica alle più classiche come la paleontologia. Ne parliamo con Massimo Delfino, paleontologo del Dipartimento di Scienze della Terra di Torino e dell'Istituto Catalano di Paleontologia di Barcellona.

Il flauto (ancora) più antico

CRONACA - Una più accurata datazione al carbonio 14 sposta di unamaniata di migliaia d'anni l'origine di quello che è ritenuto il flauto più antico del mondo, che passa da 37.000 anni fa a 42.000-43.000, all'inizio del periodo Aurignaciano, la prima cultura - secondo molti scienziati - a produrre un ampia gamma di arte figurativa, musica e altre innovazioni chiave. Il manufatto, che appartiente ai reperti della grotta di Geißenklösterle, nel sudovest della Germania, non solo rappresenta un antichissimo esempio di creatività e cultura umana, ma ora che è stato ridatato aggiunge dati per tracciare la storia della colonizzazione dell'Europa da parte dell'Homo sapiens. Secondo molti paleontologi infatti l'essere umano moderno ha inizato a colonizzare il nostro continente a partire da 45.000 anni fa, seguendo il corridoio naturale formato dal letto del fiume Danubio. E infatti la caverna di Geißenklösterle, al tempo del flauto si trovava proprio nella valle del Danubio (ora invece ci passa il fiume Ach, un affluente del Danubio). La nuova datazione è stata pubblicata sul Journal of Human Evolution.
FOTOGRAFIAVIAGGI

Mini Paleontologi in Argentina

FOTOGRAFIA - Stavolta tocca alla paleontologia: dal 25 dicembre 2011 al 10 gennaio 2012 i "mini paleontologi" dell’ultima spedizione Mini Darwin sono andati a caccia di dinosauri in Argentina. L’Argentina è un paese molto ricco dal punto di vista paleontologico, con numerosi siti d'interesse, alcuni dei quali toccati dalla spedizione: la spiaggia di Pehuen Có, sull’Atlantico vicino a Punta Alta, che conserva un’antica passeggiata fossile di mammiferi estinti, e la zona di Neuquén, detta anche Valle dei dinosauri, dove sono stati scoperti più di trenta specie di dinosauri fra le trecento oggi conosciute. Mini Darwin è progetto che prevede una serie di spedizioni realizzate da Sissa Medialab di Trieste (che è anche l'editore di OggiScienza) dove scienziati e ragazzi lavorano insieme per affrontare in modo partecipato e attivo argomenti fondamentali della scienza di oggi. Le spedizioni vedono protagonisti i bambini che possono così "toccare con mano" la scienza e viverla in prima persona. Da queste esperienze vengono poi realizzati video, libri, riviste, giochi.

Squali di lago

AMBIENTE - Che ci fa uno squalo in un lago del Kirghizistan? o meglio che ci faceva, dato che si parla di reperti fossili risalenti a ben 230 milioni di anni fa (medio triassico), ritovati dal team di Jan Fischer, paleontologo del Geologisches Instutut della Technische Universität Bergakademie di Friburgo in Germania, nel lago di Madygen nel sudovest del paese. Lo scienziato ha trovato le impronte delle capsule ovariche e i denti fossili di tre specie diverse di squalo (mai osservate prima) e grazie all'analisi isotopica dello smalto dei denti ha potuto stabilire che al tempo in cui i piccoli di squalo erano vivi, nuotavano e si nutrivano in acqua dolce. Quella osservata da Fischer è una vera e propria nursery, un metodo per allevare i figli che gli squali moderni usano ancora. Il territorio viene infatti frammentato in maniera precisa: una parte viene usata dagli animali adulti per cacciare e vivere, un'altra parte per deporvi le uova (in genere in acque basse con vegetazione rigogliosa, dove i piccoli una volta nati - vengono subito lasciati a se stessi - possono nutrirsi della fauna di piccoli crostacei e di piccoli invertebrati e allo stesso tempo essere al riparo da altri predatori). Gli squali moderni per deporre le uova in genere si "fidelizzano" sempre a una stessa area, dove ritornano in ogni stagione riproduttiva. Fischer e colleghi ipotizzano che le tre specie di squalo chirghise facessero lo stesso.

Il termometro sotto la lingua del dinosauro

NOTIZIE - Il dibattito decennale sul metabolismo dei dinosauri (erano animali a sangue caldo o a sangue freddo?) negli ultimi tempi sembra dar ragione all'ipotesi che si trattasse di animali endotermici, a sangue caldo appunto (soprattutto per l'accertata parentela con i moderni uccelli), ma lascia sempre spazio a qualche dubbio. Ora uno studio (pubblicato su Science Express) che ha utilizzato una tecnica mutuata dallo studio del paleoclima, dimostra che almeno per due specie di dinosauri (di grandi dimensioni), il brachiosauro e il camarosauro, la temperatura nella bocca (e presumibilmente nel resto del corpo) era piuttosto alta fra, i 36 e i 38 °c. Questo naturalmente non dice nulla su come il dinosauro raggiungesse questa temperatura (la produceva attraverso il metabolismo, come i moderni animali a sangue caldo, o la assorbiva dall'ambiente, come i rettili attuali, animali ectotermici, cioè a sangue freddo?) ma la tecnica è promettente perché può fornire dati precisi da usare nelle simulazioni sulla fisiologia dei dinosauri e in futuro potrebbe permettere di dirimere la questione

Tracce significative

NOTIZIE - Volava leggera e a un certo punto (forse per bere) è atterrata in una pozzetta d’acqua posando le zampette e l’addome nel fango sottostante. Un attimo e poi via di nuovo. Circa 310 milioni, anno più anno meno, più tardi Richard Knecht ha dovuto perdersi in una foresta (ahimè proprio dietro a un centro commerciale) nel Massachussets per ritrovare l’impronta dell’antica mosca effimera (si chiama proprio così in italiano, mayfly in inglese, del superordine delle Ephemeropterida). La scoperta è eccezionale non solo perché rappresenta una delle più antiche testimonianze di insetto alato (gli insetti sono stati i primi animali ad adottare il volo, molto prima dei mammiferi e degli uccelli), ma per l’eccezionale dettaglio di questo tipo singolare di fossile.
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