AMBIENTE - Colombia, Ecuador, Panama, Portogallo, Venezuela e Italia. Cosa li accomuna? Secondo un rapporto biennale della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Admistration) si tratta di Stati la cui pesca è molto, anzi troppo INN. Che non sia un gran complemento lo si comprende dal significato dell’acronimo: INN sta per pesca Illegale, Non dichiarata e Non documentata.
AMBIENTE - L’ultimo sequestro risale ai primi giorni di luglio quando la guardia costiera di Otranto ha fermato un peschereccio che aveva a bordo 10 km di “reti da posta derivanti” utilizzate per la cattura del pesce spada, da cui prendono il nome spadare. Secondo Legambiente nell’ultimo anno sono state sequestrate 133 km di spadare, ma per avere un’idea della gravità del fenomeno nel Mediterraneo basta dare uno sguardo a questi dati: 800 km di reti sequestrate dalla guardia costiera nel 2005, 400 nel 2006, 700 nel 2007 e 600 nel 2008. L’anno scorso tre sequestri furono particolarmente significativi: alle isole Eolie vennero confiscati 45 km di reti e 2 tonnellate di tonno rosso, 57 km di rete nel golfo di Taranto e nel canale di Sicilia fu intercettata l’imbarcazione Federica II che nascondeva nella stiva 16 pesci spada e otto esemplari di tonno rosso al di sotto della taglia minima consentita. Tutti pescati con i 10 km di rete che erano a bordo del peschereccio.
Il mare per Greenpeace è sempre un luogo speciale da difendere. Dopo la battaglia contro la caccia giapponese alle balene fatta con pretestuosi scopi scientifici, la denuncia della pesca illegale in Mediterraneo con le spadare, Greenpeace si mette dalla parte dei tonni e soprattutto dei consumatori italiani. E lo fa con il rapporto “Tonno in trappola”, un’indagine sui principali marchi che nel nostro paese vendono tonno in scatola
Contro lo sfruttamento incondizionato delle risorse del mare, 91 stati hanno trovato un accordo a Roma, martedì 1 settembre, per rendere più difficile la pesca illegale e il commercio del pesce pescato illegalmente.