COSTUME - Uno studio pubblicato sul British Medical Journal dimostrerebbe sperimentalmente che meno dormiamo e più veniamo considerati brutti e malsani: bastano soli sei secondi per percepire i segni del sonno su un viso. E questo potrebbe non giovare ai nostri rapporti con l'altro sesso [Continua...] .
Supponete di avere una riunione importante con il vostro capo, i colleghi d'ufficio e un nutrito gruppo di azionisti ai quali dovete presentare un vostro progetto. Probabilmente sarete nervosi. I giorni che precedono la riunione avete lavorato fino a tardi per concludere la relazione e probabilmente, una volta a letto, avete passato le ore senza poter dormire, guardando le lancette dell'orologio ogni mezz'ora. Non avete chiuso occhio la notte precedente e, con un bel gruzzolo di ore di sonno da recuperare, la mattina dell'incontro vi siete preparati e siete usciti un po' intontiti, ma pronti per la sfida.
COSTUME - "Ich bin fertig!": cioè, "Io sono finito!". Con questa frase l'ex allenatore del Bayern Monaco Giovanni Trapattoni concludeva furibondo uno sfogo sul rendimento della sua squadra nel 1998. Al di là della grammatica, il suo accento italiano era facilmente riconoscibile; altrettanto "tipicamente italiano" fu considerato il suo temperamento esuberante.
L'accento in cui una persona si esprime gioca un ruolo cruciale nel nostro modo di giudicarla, secondo i risultati di recenti ricerche condotte da psicologi dell'Università Friederich Schiller di Jena, in Germania. "L'accento è molto più importante dell'apparenza fisica di una persona": così la ricercatrice Tamara Rakic riassume uno dei risultati principali del suo studio, pubblicato qualche giorno fa sul Journal of Personality and Social Psychology. Lo studio è basato sulla tesi dottorale di Rakic, nell'ambito del programma internazionale Conflitto e cooperazione tra gruppi sociali
CRONACA - I cuccioli di ratto che ricevono poche attenzioni da parte della mamma, che vengono accuditi, puliti e coccolati troppo poco nel periodo che segue la nascita, mostrano una strana reazione correlata non appena raggiungono l'età adulta: raggiungono la maturità sessuale prima dei loro coetanei che hanno ricevuto attenzione materna e copulano in maniera molto più indiscriminata. Le femmine di ratto, è stato già dimostrato, raggiungono prima la pubertà se la loro madre in gravidanza è stata tenuta in un certo regime di controllo calorico. Le femmine delle scimmie Macaca Mulatta che sono costrette a vivere una scarsa attenzione da parte della madre sviluppano un notevole interesse nei cuccioli in giovane età, il che generalmente porta ad una maternità precoce
LIBRI - Una guida per i professionisti della salute, perché abbiano coscienza di ciò che i loro gesti determinano nella mente dei pazienti, e una lettura affascinante per tutti coloro che si interessano di neuroscienze, alla scoperta di ciò che accade nel cervello dei malati, dall’apparire dei primi sintomi fino alla terapia. È il viaggio che Fabrizio Benedetti, docente di fisiologia all’Università di Torino e ricercatore dell’Istituto nazionale di neuroscienze, compie in The patient’s Brain, edito dalla Oxford University Press. «L’ipotesi centrale del libro è che il rapporto medico-paziente sia un sistema sociale basato su processi cerebrali, che funziona come un meccanismo di difesa e la cui evoluzione può essere seguita a partire dagli organismi più semplici fino all’uomo» spiega lo scienziato.
NOTIZIE - I risultati dello studio non sono sorprendenti, ma questo è il primo lavoro che cerca (e trova) una correlazione fra i tratti di personalità e la tendenza a imbrogliare in ambito accademico. Pubblicato di recente sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences, il lavoro casca a fagiolo anche visto il recente scandalo dello studio sull’RNA della drosofila ritirato dalla pubblicazione sulla rivista Cell (solo l’ultimo di una serie infinita di casi)
dilbert statistical jokeDall'Osservatore romano la custode apprende che sulla rivista Liver Transplantation, Franco Bonaguidi del CNR e tre colleghi pubblicano una ricerca in cui la "religiosità è associata ad una sopravvivenza prolungata" dopo un trapianto di fegato. L'associazione sembra prematura
NOTIZIE - È come minimo dal 2001 che l’attenzione mondiale è puntata sul terrorismo globale, un timore che non sembra destinato ad attenuarsi. Qualche giorno fa sulla rivista Journal of the Merican Medical Association è uscito uno studio che prova a mettere in relazione la violenza subita da un individuo al desiderio di vendetta (e alla possibilità che questi compia atti violenti, estremi fino al sacrifico).
Di fatto lo studio di Metin Başoğlu, direttore del Centro per la ricerca comportamentale e terapia di Istanbul in Turchia, non fa altro che ripetere il proverbio popolare “violenza genera altra violenza”, ma lo fa in maniera chiara ed intellegibile, oltreché scientificamente provata - e si sa quanto nel promuovere politiche sociali corrette sia fondamentale motivare le proprie scelte con dati alla mano.