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Il Ministero degli Affari Alieni

NOTIZIE - La preoccupazione è quantomeno prematura. Tanto che viene da chiedersi se si tratti di uno scherzo. La notizia è stata inizialmente diffusa dal sito australiano www.news.com.au, e ora sta rimbalzando in rete, anche se sul sito dell’ONU ancora non se ne trova traccia. In Italia i primi a segnalarla sono quelli del Post. Mi sembra francamente incredibile, ma pare che non si tratti di uno scherzo: l’ONU avrebbe incaricato Mazla Othman, Astrofisica malese (al momento a capo dell’ufficio delle Nazioni unite che va sotto la sigla di UNOOSA – UN Office for Outer Space Affairs) di occuparsi di un possibile futuro contatto fra umani e alieni.

Speriamo che sia nuvoloso

NOTIZIE - Nuovo fly-by di della sonda Cassini su Titano, la luna di Saturno. Oggi, venerdì 24 settembre, Cassini volerà a soli 8,175 chilometri dalla superficie del satellite, il primo di una serie di avvicinamenti previsti per il prossimo anno e mezzo. L’intento è quello di osservare (con lo spettrometro composito a bordo) nel dettaglio la composizione verticale dell’atmosfera con il variare delle stagioni (l’ultimo equinozio su Titano è avvenuto nell’agosto 2009, e ora nell’emisfero nord è primavera).

Gli “Sherlock Holmes” della paleontologia

NOTIZIE - Quante cose si possono scoprire da un’impronta? Parecchie, anche se è vecchia di milioni di anni. Marco Avanzini e gli altri ricercatori del Museo Tridentino partendo da tre orme fossili scoperte di recente in una galleria nel Monte Buso (massiccio del Pasubio) hanno confermato quello che fino ad oggi era solo un sospetto: nel Giurassico l’area che oggi vede svettare le maestose cime dell’arco alpino non era mare aperto, più probabilmente si trattava di terra emersa dove i Dilofosauri (gli autori delle impronte), dinosauri carnivori di 7-8 metri di lunghezza, camminavano all’asciutto. E non basta: a differenza di quanto si credeva la piattaforma continentale sulla quale sorge oggi Tento non era connessa alla piattaforma africana, ma a quella eurasiatica.

Il mistero delle uova del cuculo

NOTIZIE - I ricercatori hanno scoperto come fanno le uova di cuculo a schiudersi in anticipo rispetto a quelle degli ignari uccellini che se le trovano nel loro nido: la femmina le tiene in incubazione per un giorno.

Epidemia su Twitter e paradossi dell’amicizia

NOTIZIE - Il fattaccio di ieri su Twitter (link al post) mi ha costretto a notare la coincidenza con la pubblicazione pochi giorni fa su PLoS one fa di uno studio il cui oggetto è “come i social network predicono le epidemie”. Andiamo con ordine (per chi non fosse del tutto informato sui fatti): ieri Twitter (link), il social network di microblogging, diffusissimo da noi ma soprattutto nel mondo anglosassone, è andato in tilt. In un interessante articolo sul Guardian (link) - che vi consiglio di leggere -, Martin Robbins paragona l’evento a una pandemia (“una nuova forma di vita artificiale di tipo sfuggente è nata” scrive sulle pagine del quotidiano anglosassone). Vi riassumo brevemente la spiegazione di Robbins: qualche astuto hacker ha trovato un baco nel codice del sito e ci ha inserito poche righe di JavaScript (un linguaggio di programmazione). I pezzetti di codice inserito facevano in modo che ogni volta che un utente passava col mouse in certe aree dello schermo (inizialmente le semplici parole scritte dei “tweet” – i post di Twitter) partiva automaticamente un “retweet”, cioè il link veniva automaticamente ripostato. Questa azione replicava i pezzetti di codice pirata, diffondendoli nelle varie (infinite) pagine del servizio (quelle dei singoli utenti). L’analogia con la diffusione virale non si ferma qui, perché i pezzetti di codice, proprio come i virus reali, evolvevano (tendenzialmente allargando l’area di schermo in grado di provocare il retweet).

La notte dei ricercatori

NOTIZIE - Venerdì 24 settembre in molte città europee e italiane i ricercatori di tutte le discipline scendono in piazza per mostrare lo stato della scienza. Mostre, eventi, conferenze, esperimenti, laboratori, giochi e faccia-a-faccia con i ricercatori stessi animeranno la giornata fino a notte inoltrata.

Archea chi?

NOTIZIE - Un articolo recentemente pubblicato su Environmental Biology può essere l’occasione per parlare di alcuni illustri sconosciuti della biologia: gli archei. (Micro)biologi a parte, alzi la mano chi sa davvero cos’è un archea. In genere la tendenza è di associarli ai batteri. È vero entrambi sono esseri viventi procarioti (le cellule che li compongono non hanno un nucleo ben definito e circoscritto, a differenza di noi eucarioti) ma le similitudini si fermano qui. La differenza che passa fra un metanococco (un archea) e il batterio della salmonella, (almeno dal punto di vista del DNA) è la stessa che passa fra quest’ultimo e una tigre. Fra i microbiologi c’è chi addirittura si lamenta dell’uso del termine improprio archeobatteri (una volta realmente usato, ma dalla classificazione tripartita dei domini della vita proposta nel 1990 da Carl Woese, il concetto è stato depennato). Tra parentesi gli archea, a differenza dei batteri, non hanno alcun effetto sulla nostra salute (anche se possono provocare flatulenze)

Vale la pena di salvare gli unicorni?

NOTIZIE - L’avvistamento di esemplari di animali rarissimi e bizzarri (i media di solito usano richiami mitologici, dallo yeti all’unicorno, come in questo caso) negli ultimi tempi risveglia in me un senso di pietà. Le immagini che vengono diffuse ritraggono spesso animali in fin di vita. Se il caso precedente è da archiviare nella categoria bufale, l’ultimo avvistamento invece si riferisce a una specie reale e “gravemente minacciata”. È infatti di qualche giorno fa la notizia del primo avvistamento confermato degli ultimi dieci anni di un esemplare di saola (Pseudoryx nghetinhensis), un animale davvero rarissimo che vive sul confine fra Laos e Vietnam. Nonostante l’animale abbia due corni, viene definito l’unicorno asiatico. Teorie adudaci si spingono persino a ipotizzare che proprio il saola – che qualcuno, senza prova alcuna, pensa abbia vissuto anche in Cina, in epoca preistoria - è il responsabile della vasta mitologia cinese sugli unicorni.

L’antica Spagna dei mammuth

NOTIZIE - Ma anche i rinoceronti pelosi, le renne e altre bestie nordiche pascolavano nelle pianure iberiche di 150.000 anni fa. È quanto concluso dopo uno studio comprensivo di tutti i reperti fossili della penisola

Sniffare la vita

NOTIZIE - Curiosity Rover, il robot che verrà spedito su Marte nel 2012, sarà equipaggiato con un rilevatore di alito pesante e flatulenze. La vita puzza, e se se ne vuole trovare qualche traccia sul Pianeta Rosso un naso sensibile al metilmercaptano, può rivelarsi un prezioso alleato. Sulla Terra la sostanza viene infatti prodotta in grandi quantità dai batteri (alcuni di questi vivono nell’organismo umano provocando certe tipiche puzze)
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