A mezzanotte del 20 luglio 2012 il ventiquattrenne James Eagan Holmes si presenta alla multisala Century 16 di Aurora, Colorado per la prima proiezione di Il ritorno del cavaliere oscuro; a una ventina di minuti dall'inizio del film esce dall'uscita di emergenza e rientra armato fino ai denti facendo fuoco sugli altri spettatori. 12 morti, 58 feriti.
NOTIZIE - L’impegno per ridurre lo stigma verso che soffre di disturbi mentali non finisce mai. A volte a rendere le cose piùù difficili ci si mette pure la scienza ufficiale. Un esempio è uno studio di qualche anno fa che sosteneva l’esistenza di un legame fra il disturbo bipolare (noto anche come sindrome maniaco-depressiva) e la tendenza a commettere atti violenti. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Karolinska e dell’Università di Oxford oggi però esortano a una maggiore cautela nel divulgare dati come questi: secondo quanto osservato in un loro recente studio infatti non è il disturbo in se a rendere più probabili i comportamenti violenti, ma altri fattori che possono trovarsi associati alla malattia, fattori spesso determinati dalla scarsa qualità di vita e dalla discriminazione sociale a cui sono soggette le persone affette da malattia mentale.
NOTIZIE - È come minimo dal 2001 che l’attenzione mondiale è puntata sul terrorismo globale, un timore che non sembra destinato ad attenuarsi. Qualche giorno fa sulla rivista Journal of the Merican Medical Association è uscito uno studio che prova a mettere in relazione la violenza subita da un individuo al desiderio di vendetta (e alla possibilità che questi compia atti violenti, estremi fino al sacrifico).
Di fatto lo studio di Metin Başoğlu, direttore del Centro per la ricerca comportamentale e terapia di Istanbul in Turchia, non fa altro che ripetere il proverbio popolare “violenza genera altra violenza”, ma lo fa in maniera chiara ed intellegibile, oltreché scientificamente provata - e si sa quanto nel promuovere politiche sociali corrette sia fondamentale motivare le proprie scelte con dati alla mano.