CRONACA

Ululati in scatola

Una metodologia non invasiva basata sull’analisi dei suoni emessi dai lupi può essere un valido supporto per una corretta protezione di questa specie

NOTIZIE – I lupi sono una specie che, per fortuna, dopo un lungo periodo di crisi sta pian piano ripopolando i boschi europei e del nord-america. In alcuni paesi è uscita dalle liste delle specie in pericolo di estinzione, ma proprio per questo in alcuni luoghi è stata permessa di nuovo la caccia (con quote prestabilite). La necessità monitorare costantemente la popolazione è evidente, ma il tradizionale metodo che utilizza radiocollari è dispendioso e invasivo per l’animale, e spesso non da i risultati voluti. Howlbox è uno nuovo strumento che potrebbe essere usato per contare gli esemplari in aree circoscritte e si basa sulla registrazione degli ululati tipici della specie.

L’ululato è un richiamo che i lupi usano localizzare gli altri membri del branco e per questo motivo Dave Ausband, del Montana Cooperative Wildlife Research Unit, e Teresa Loya, della Integrated Animal Solutions, una ditta privata, hanno pensato che proprio questo segnale poteva essere prezioso per effettuare un censimento degli animali.

Il costo totale di una howlbox supera di poco i 1100 euro, e ne basta una per coprire una vasta zone di territorio. Se confrontato con il prezzo di un singolo radiocollare (intorno ai 1350 euro) il vantaggio è evidente. Howlbox inoltre è molto poco invasivo è ha un impatto praticamente nullo sulla vita dei lupi.

Ogni individuo viene identificato attraverso lo spettro sonoro della voce e successivamente contato. Come riporta la rivista americana The Scientist per ora lo strumento è un prototipo, ma presto Ausband e Loya inizieranno a lavorare su un nuovo modello che potrà essere utilizzato per diverse altre specie animali. Howlbox insieme ad altre metodologie (come per esempio l’analisi del DNA ricavato dai campioni di feci) potrà affiancare metodi più tradizionali per il monitoraggio delle specie selvatiche al fine di una corretta conservazione e protezione della biodiversità.

Condividi su
Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.