Ricercatori dell’Università di Firenze hanno messo a punto un dispositivo innovativo per rilevare la presenza di mine e altri ordigni bellici nel terreno. Lo strumento è l’unico italiano selezionato tra i migliori progetti di utilità sociale per la Summer Science Exhibition di Londra
CRONACA – Potrà evitare morti e mutilazioni causate dalle esplosioni di mine antiuomo nascoste sotto terra. È il radar olografico a microonde inventato da scienziati del Dipartimento di elettronica e telecomunicazioni dell’Università di Firenze, in collaborazione con un team internazionale. Si chiama RASCAN e può stanare bombe disseminate fino a 15 centimetri di profondità che sfuggono ai metal detector tradizionali.
Il dispositivo è stata selezionato, unico rappresentante della ricerca “made in Italy”, tra i più innovativi progetti scientifici e tecnologici do utilità sociale, che saranno presentati a Londra, in occasione della Summer Science Exhibition 2010, la manifestazione per i 350 anni della Royal Society.
Questo radar permette di effettuare ricerche più rapide, sicure e accurate nei campi minati. I metal detector infatti sono in grado di segnalare solo la presenza di metallo sotto il suolo ma non riescono a rilevare gli ordigni di nuova generazione rivestiti di contenitori in plastica e neppure a distinguere tra una mina antiuomo e un detrito metallico nel terreno. Il RADAR supera questi limiti, che allungano i tempi e aumentano i costi delle indagini. Lo strumento fornisce immagini ad alta risoluzione degli oggetti, distinguendone dimensioni e forma.
“Grazie alla facilità dell’interpretazione delle immagini, il radar olografico abbassa il rischio per l’addetto allo sminamento. e di ridurre i fattori di errore dovuti a stanchezza e i tempi, e quindi i costi, delle indagini su grandi aree”, spiega Lorenzo Capineri, docente di Elettronica e tra gli inventori del radar. “Ma lo strumento può essere impiegato anche per la diagnostica non distruttiva di elementi strutturali di opere murarie o in legno, per le indagini sui beni culturali e sulle strutture in cemento armato”.
Si stima che ci siamo circa 100 milioni le mine antiuomo sotterrate in 78 paesi del mondo. Ogni anno questi ordigni causano circa 6.000 incidenti. In media si verifica un decesso ogni 1.000 mine recuperate.