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2.0: arriva Google Global Science Fair

È cominciato ufficialmente Google Science Fair 2011. Big G, con il supporto di quattro partner principali (CERN, Scientific American, National Geographic e Lego) inaugura la prima competizione mondiale per la realizzazione e presentazione di progetti scientifici scolastici attraverso il web.

FUTURO – Da noi le Science Fair sono pressoché sconosciute, ma le produzioni cinematografiche e televisive, soprattutto statunitensi, dovrebbero già averci insegnato qualcosa.

Si tratta di quelle giornate in cui i ragazzi, con un’età che può andare dalle elementari al liceo, presentano ai loro “pari” e a una giuria (di solito composta da insegnanti) dei progetti a sfondo scientifico realizzati nel loro tempo libero.

Tradizionalmente, la presentazione del progetto e dei suoi risultati si fa attraverso un piccolo exhibit, come si vede qui a fianco.

A una parte testuale e fotografica si accompagna di solito un modellino o un diorama e tutto l’apparato è fatto appunto per dare a colpo d’occhio le informazioni principali sulla ricerca portata a termine. In pratica è una versione semplificata di quello che si può vedere nei poster che sono appesi dai gruppi di ricerca in occasione di un convegno.

Google propone di tutto questo una versione 2.0, e la sua Science Fair non solo è a livello mondiale, ma gli studenti (tra i 13 e i 18 anni) dovranno presentare il loro progetto creando un sito internet ad hoc, naturalmente usando Google Site, una piattaforma per la creazione on-line di siti web. Infatti, come del resto ci si poteva aspettare, si stimolano i partecipanti a utilizzare tutti i prodotti dell’azienda per sviluppare il lavoro, da Google Earth a Google Scholar passando per Google Sketchup, che permette la costruzione di modelli tridimensionali.

A questo link un esempio di quello che Google vuole da ogni partecipante.

La giuria è composta sia da comunicatori che da scienziati (anche se spesso una cosa non esclude l’altra) e si fa notare la presenza di Kary Mullis, premio Nobel nel 1993 per l’invenzione della PCR e personalità tanto carismatica quanto controversa (ad esempio per le sue posizioni negazioniste sulla relazione tra HIV e AIDS).

Alla Google, la sola cosa che amiamo più della scienza è l’educazione scientifica. Vogliamo far risaltare il talento scientifico dei giovani e coinvolgere gli studenti che forse non si sono ancora interessati alla scienza.

Questo è quello che si legge nella sezione del sito riservata agli insegnanti, ai quali si chiede di appoggiare i ragazzi in questa avventura, e infatti il primo premio per il vincitore (o i vincitori, visto che si può partecipare singolarmente o in squadra) è un tour di 10 giorni nell’arcipelago delle Galapagos con una spedizione del National Geographic, una borsa di studio di 50.000 dollari, l’opportunità di unica penetrare per qualche giorno nelle fortezze di Google e degli altri partner (un sorta di upgrade del premio di Willy Wonka), uno speciale premio dalla Lego e l’accesso web agli archivi di Scientific American per la scuola, più uno personale della validità di un anno per il singolo partecipante. A tutto questo si aggiungono dei premi “di consolazione” per tutti i finalisti, tra cui una borsa di studio di 25.000 dollari.

Oggiscienza seguirà gli sviluppi di questo interessante progetto, sperando ardentemente che qualche scuola italiana vi partecipi. Nel breve video che segue, commentato in italiano, ci sono tutte le informazioni principali su concorso.

Stay tuned.

Qui sotto un video di Alessio Cimarelli (postato su Jekyll) che vi spiega proprio tutto sull’iniziativa

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac